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Per la Spagna debito a rischio Possibile una revisione del rating

Sui mercati è tornata la quiete dopo la tempesta, grazie ad un’asta di liquidità della Bce andata molto bene, secondo lo stesso presidente Jean-Claude Trichet. Ma la prova del fuoco per l’Eurotower e per le banche europee arriverà oggi, quando scadranno ben 442 miliardi di euro con i mercati pronti a salire sul carro della speculazione al ribasso.
Intanto, arriva la stretta europea sui debiti pubblici: d’ora in poi quelli eccessivi non saranno più tollerati e, in mancanza di una riduzione soddisfacente, saranno severamente puniti. Lo prevede la proposta di riforma del Patto europeo di stabilità e di crescita presentata dal commissario Ue agli affari economici e monetari, Olli Rehn. Che ha anche lanciato un appello particolare all’Italia: l’elevato debito pubblico - che attualmente viaggia verso il 118% - «preoccupa ed è importante che venga stabilizzato». Come importante è completare le riforme strutturali, soprattutto nel campo dell’istruzione, dell’innovazione e della ricerca, del mercato del lavoro. Un messaggio, quello di Rehn, che comunque contiene un giudizio positivo sulla manovra varata dal governo Berlusconi: «Va nella giusta direzione» ha ribadito il guardiano dei conti pubblici europei, sottolineando come «gli impegni presi dall’Italia per il periodo 2011-2013» in termini di risanamento dei conti non giustificano alcuni facili allarmismi: parlare di un Paese a rischio, che possa finire nel mirino della speculazione dopo Grecia, Spagna e Portogallo, per il commissario Ue «è una esagerazione». «Se l’Italia andrà avanti così - ha spiegato - non ci sarà bisogno di attivare nuove procedure».
Secondo la proposta della Commissione Ue, per un Paese col debito sopra il 60% non basterà più riportare il disavanzo sotto controllo, ma bisognerà garantire una riduzione del debito «soddisfacente», anche se saranno presi in considerazione tutta una serie di «fattori rilevanti». La riforma, in cui si conferma l’introduzione dal gennaio 2011 di un «semestre europeo» in cui coordinare le politiche economiche e di bilancio dei Paesi Ue, sarà ora al vaglio dell’Ecofin del prossimo 13 luglio.
Per ora, l’Europa dei mercati festeggia l’esito dell’asta di ieri: le banche hanno preso in prestito solo 131,9 miliardi quando le previsioni erano doppie quando non triple. Così, l’euro ha recuperato, arrivando a superare, sia pure brevemente, la quota 1,23 dollari.
Bene i titoli di Stato, e sono risaliti anche i titoli bancari europei ed italiani, correggendo lo scivolone di martedì e trascinando le Borse, dove tuttavia ha pesato negativamente l’andamento dei disoccupati negli Usa. E a frenare Wall Street, in serata, è arrivata la notizia che la Spagna è finita sotto la lente di Moody’s. L’agenzia ha messo sotto osservazione il debito sovrano e Madrid potrebbe perdere il rating AAA a causa «del deterioramento delle prospettive di crescita economica».

La Spagnaaveva già perso la ’tripla À per mano di Standard & Poor’s, poi era stata la volta di Fitch. Ma è sulla prossima finanziaria che si giocherà la partita; non a caso il giudizio di Moody’s arriverà subito dopo la presentazione della manovra 2011, in arrivo entro fine settembre.

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