Spagna terra di foreign fighters. È così che verrebbe da ribattezzare il Paese iberico dopo che il Ministro degli Interni Jorge Fernandez Diàz, in una conferenza stampa, ha dichiarato che le forze dell'ordine spagnole hanno scoperto 135 persone che volevano partire per la Siria e da lì entrare a far parte delle fila dello Stato Islamico. Il Ministro spagnolo poi, ha proseguito dicendo che sono invece 35 i miliziani rientrati nei confini spagnoli e 15 sono detenuti nelle carceri di Madrid, altri invece in quelle marocchine.
L'allarme terrorismo per infiltrazioni jihadiste in Spagna è solo a un livello sotto dall'allerta massima e nella penisola sono continui gli arresti nei confronti di sostenitori del Daesh. L'ultimo è avvenuto martedì nella città di Pamplona. Il capoluogo della Navarra si è svegliato shockato dopo che la Guardia Civil ha arrestato un cittadino marocchino di 32 anni che gestiva una sala da tè, all'interno della quale faceva proselitismo e mostrava a concittadini e fedeli islamici materiale e video relativi all' ISIS.
Durante la conferenza stampa il Ministro degli Interni Diàz si è poi augurato che il trattato di Schenegen, a partire da dicembre, consenta di divulgare e permettere l'utilizzo di liste di passeggeri considerati sospetti.
''Non si tratta di sapere chi sono coloro che entrano ed escono dall'Unione Europea. Importa invece sapere chi sono i sospettati di terrorismo. In questo modo potrebbe avviarsi un'indagine su di loro svolta in totale collaborazione tra i Paesi dell'Unione”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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