Sparatoria a colpi di kalashnikov, tre feriti

Il bandito preso aveva in tasca anche una pistola e il bottino di una rapina

Sparatoria a colpi di kalashnikov, tre feriti

Michele Perla

Alla pattuglia dei carabinieri che aveva loro imposto l’alt, hanno risposto imbracciando i fucili mitragliatori. Una gragnuola di colpi di kalashnikov che ha ferito un giovane maresciallo e un passante. A terra è rimasto però anche uno dei due malviventi; il complice, seppure colpito dai colpi esplosi dai militari, è riuscito a bloccare un automobilista in transito e a darsi alla fuga.
È pesante il bilancio del conflitto a fuoco andato in scena nel tardo pomeriggio di ieri a Zibido San Giacomo, paesino a una ventina di chilometri da Milano. Una sparatoria che avrebbe potuto mietere altre vittime innocenti. Sono da poco passate le 18.20, quando sulla provinciale 139, alla periferia del paese, una pattuglia del nucleo radiomobile di Abbiategrasso, in servizio di perlustrazione, si vede sfrecciare davanti una Bmw scura, station wagon, con due uomini a bordo. L’auto è più che sospetta, anzi dalla targa risulta rubata. I militari accendono i lampeggianti e tentano di imporre l’alt. Ma la reazione dei malviventi è inaspettata e violenta. I due, nomadi italiani, calzano i passamontagna e imbracciano i fucili sparando nella direzione del mezzo militare che li insegue. I carabinieri rispondono al fuoco mirando però alle gomme: quella sinistra viene centrata, ma la macchina prosegue la sua corsa fin quando possibile. Alla fine i banditi sono costretti a fermarsi; scendono sparando e colpiscono il maresciallo Giacomo Portulesi, 28 anni, di Novara.
Un altro colpo, forse di rimbalzo, centra un passante che rimane lievemente ferito. Ai banditi non va comunque meglio: uno di loro viene colpito all’addome, alla natica, alla gamba e di striscio al volto. Rimane a terra sanguinante. Il complice invece, seppure centrato alla gamba, riesce a bloccare un’auto e a dileguarsi sfuggendo alla cattura. Complessivamente, nel corso del violento conflitto a fuoco sono stati esplosi una trentina di colpi, soprattutto di kalashnikov. In pochi minuti sul posto arrivano numerose gazzelle dei militari, ambulanze, l’elisoccorso e un elicottero dei carabinieri che dà il via a un’imponente caccia all’uomo, in corso sino a tarda sera. Insieme al mitragliatore che imbracciava, in tasca il malvivente catturato, con alle spalle numerosi precedenti penali, aveva anche un pistola e una mazzetta di banconote da 50 euro, probabilmente provento di qualche rapina messa a segno prima di essere intercettati.


Il maresciallo è rimasto ferito a una caviglia ed è stato ricoverato alla clinica Humanitas di Rozzano, dove ha ricevuto la visita del generale Antonio Girone, comandante della Regione carabinieri della Lombardia. Il bandito trasportato a Niguarda, è stato operato. Quanto al passante non sarebbe in gravi condizioni, tanto che nelle prossime ore dovrebbe essere già dimesso.

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