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A spasso con la crisi: la vacanza resta sempre al primo posto

La recessione economica a livello internazionale è un dato certo, è confermato, e c'è. Si sente ed è tangibile. Ma sembra non toccare, se non in minima parte, il mondo dei viaggi e delle vacanze. Magari più brevi, sicuramente più oculate nell'organizzazione e con un occhio di riguardo alle tante possibilità di risparmio offerte dal mercato. Insomma, alle vacanze, gli italiani non rinunciano. Assotravel, l'associazione della Confindustria che raggruppa le agenzie di viaggio, registra una tenuta delle prenotazioni rispetto allo scorso anno, ma navigando sui siti specializzati nella vendita di viaggi è quasi impossibile trovare un posto libero. E non soltanto per Natale e Capodanno, anche per tutto gennaio. «Oggi il viaggio da bene voluttuario si è trasformato in bene primario - spiega Corrado Peraboni, amministratore delegato dell'Expocts, società che annualmente organizza a Milano la Borsa internazionale del turismo - e anche nei momenti di crisi non vi si rinuncia. Magari si rimodula adeguando meglio meta e durata alle proprie disponibilità».
Il viaggio è dunque sempre in cima ai desideri degli italiani che, oggi, sempre più informati e attenti alla spesa non rinunciano ma cambiano il modo di viaggiare anche alla luce della crisi. Le prime stime di Astoi - l'associazione dei tour operator italiani - circa le prenotazioni per le vacanze invernali evidenziano una netta distinzione, già rilevata lungo le partenze estive, che accentua i tratti di due differenti fasce di italiani che acquistano pacchetti di viaggio: un’élite che sembra non sentire la crisi e la fascia media e più consistente che fatica invece a ritagliarsi il proprio break vacanziero. «Nonostante il periodo delicato resta forte il valore che il viaggiatore italiano attribuisce alla vacanza, intesa per lo più come relax ed evasione dalla routine quotidiana. Non si spegne la voglia di vacanza ma muta il modo di fare vacanza, caratterizzato da una maggiore attenzione alla spesa e al rapporto qualità/prezzo, una contrazione della spesa stessa e una riduzione della durata media del soggiorno - commenta il presidente di Astoi, Roberto Corbella, che conclude -: la vacanza come toccasana e ricarica personale contro gli stress del quotidiano continua a far sognare, mantenendo alto il suo appeal».
Molti albergatori, consorzi, ed enti del turismo hanno già messo a punto misure anticrisi, come nel caso del Friuli Venezia Giulia. «In questo particolare momento di congiuntura economica i nostri sforzi sono rivolti anche alla promozione di un turismo economicamente accessibile - racconta convinto Andrea Di Giovanni, direttore generale di Turismo Fvg -, con la proposta di soggiorni di 2 giorni in albergo da 59 euro a persona in pensione completa e una serie di iniziative che consentono al turista di risparmiare su più fronti anche durante tutto l’arco dell’anno. Come il servizio di transfer gratuito Skibus nel periodo invernale o la Fvg card che dà diritto a riduzioni per l'accesso agli impianti sciistici. Basta visitare il nostro sito www.turismofvg.

it per trovare decine di occasioni».

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