«Abbiamo aperto un teatro che non possiamo usare»

Nicola Alemanno

Sono stati giorni difficili per la nostra Comunità e per il sottoscritto dopo l'avviso di garanzia (il secondo in pochi mesi) e, soprattutto, dopo il sequestro del centro polivalente. Perché privare una Comunità di una struttura che in caso di emergenza serve ad accogliere i nostri abitanti in sicurezza? Il centro polivalente, progettato da Stefano Boeri e realizzato con i soldi delle donazioni dell'iniziativa «Un aiuto subito» promossa da Corriere della Sera e La7, dal 30 giugno 2017, giorno dell'inaugurazione, ha ospitato diverse iniziative e convegni, che hanno contribuito a dare un senso di normalità anche al tessuto socio economico della nostra Comunità. Ora è disorientata, non riusciamo a comprendere se il luogo dove noi teniamo il consiglio comunale abbia o no le caratteristiche previste dalle ordinanze dal Capo della Protezione Civile. Non credo che una Comunità come la nostra, che sta soffrendo così tanto, debba anche potersi chiedere se sia possibile realizzare provvisoriamente un centro dove tentare di ricostruire un minimo del proprio tessuto sociale. Il 7 marzo, grazie alla perseveranza dell'assessore alla cultura Giuseppina Perla, in collaborazione con il Teatro stabile dell'Umbria e con Edoardo Sylos Labini, abbiamo riportato la stagione teatrale a Norcia creando uno «spazio teatro» proprio all'interno del centro polivalente, realizzato con i fondi messi a disposizione dal Mibact per le aree terremotate. Il sequestro ha dunque messo in dubbio la realizzazione di quello che in molti hanno considerato come il simbolo della volontà di ripartire e della possibilità di farcela. Paghiamo lo scotto di non avere un testo unico delle emergenze ed ora siamo in mezzo ad una diatriba tra due componenti dello stesso sistema istituzionale.

A questo punto ci dicano cosa dobbiamo fare: dobbiamo avere la possibilità di operare in un quadro di massima certezza legislativa che permetta a tutti noi, che ci troviamo a fronteggiare una delle più grandi emergenze della storia del nostro Paese, di lavorare con la serenità necessaria per ricostruire quanto prima le nostre città distrutte dal sisma.

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