Adrien Brody parla delle accuse sessuali di Woody Allen e Roman Polanski

Il pensiero di Adrien Broody sulle accuse sessuali mosse nei confronti di Woody Allen e Roman Polanski è chiaro: “Le loro vite private devono essere slegate dall'arte”

In una recente intervista, l’attore 43enne ha voluto esprimere il suo punto di vista sul conto dei due registi, con cui in passato ha avuto la fortuna di lavorare. Brody si è dimostrato quasi comprensivo, sostenendo che “la vita è complicata” e che comunque, anche nel caso in cui le accuse siano effettivamente fondate, questo non pregiudicherebbe il suo giudizio verso il talento artistico dei due registi: “Cerco di collaborare con personalità artistiche e mi sforzo di non giudicarle, sperando che anche loro facciano lo stesso con me. È una ricerca artistica e Polanski per esempio ha avuto una vita molto difficile e complicata. Sarebbe ingiusto da parte mia scavare in qualcosa di così complicato come il suo passato” – ha sostenuto in un'intervista il divo americano.

Riguardo invece a Woody Allen, con cui ha lavorato nel 2014 nel film “Midnight in Paris”, Adrien Broody ha sempre rifiutato in modo categorico le accuse di violenze sessuale che riguardavano il regista inglese, definendole in un’intervista rilasciata a quel tempo al “New York Times”, una trovata “ridicola” per infangare il suo nome e vendere qualche copertina.

In entrambi i casi l’attore non si sente quindi di condannare i due registi, come invece ha fatto l’attrice Susan Sarandon in un'intervista sulla passerella del Festival di Cannes, accusando Woody Allen di aver abusato della figlia: “Le persone commettono errori nella vita. Penso che in questo mondo ci siano un sacco di catastrofi, crudeltà e sconsideratezza.

Ovviamente è terribile quando tutto ciò si manifesta e molte persone hanno fatto cose imperdonabili nella loro vita, ma non mi sembra un tema su cui concentrarsi ora” – ha infine aggiunto Brody, sviando il delicato argomento.