Appare «Lo Stregone», il premio anti-Strega

Luigi Mascheroni

Strega strega delle mia trame...

Nessun premio, in Italia, è mai stato accusato di trame segrete, colti intrighi e magheggi editoriali quanto lo Strega, premio emerito, prima edizione 1947, ultima luglio 2017, vincitore: Paolo Cognetti, Le otto montagne (Einaudi). Un premio così polemicamente criticato, da essere il più ambito. Chi non lo vince, lo attacca. Chi non ci arriva, lo snobba. Chi non lo organizza, lo irride. E così Marcello Baraghini, indimenticato eroe sfascicolatore del sistema librario italiano (la sua Stampa Alternativa nel 1989 generò lo tsunami «Millelire», minicollana di superclassici supereconomici dal 1989), lancia, per tempo sulla data televisiva del Ninfeo, un suo personalissimo «contropremio», dal nomen-omen Lo Stregone. Baraghini dicit: «Lo Strega premia la disaffezione dei lettori per l'acquisto di libri. Un premio tutto nell'ombra, nel cui cono si scambiano e vendono voti per eleggere lo scrittore vincitore, che però è già deciso in partenza dai soliti editori. Per tener fede alla nostra fama di guastatori culturali e per gettare un fiore nello stagno conformista dell'editoria di regime, abbiamo pensato a un premio tutt'altro che avvolto nell'ombra del mercimonio, e quindi trasparente, partecipato dai lettori, e alla scoperta di veri scrittori che altrimenti sarebbero destinati alla dimenticanza».

Ridotta in macerie la vecchia grande editoria («La letteratura italiana sta agonizzando tra banalità, conformismo e mercato»), il contro-editore Baraghini lancia da oggi sul sito www.stradebianchelibri.com il bando del primo premio letterario «Lo Stregone»: sono accettati testi (stiamo parlando di inediti) di narrativa, reportage e graphic novel. «No finzioni, no intimismi, no onanismi».

Le opere devono giungere entro e non oltre il 1° maggio.

Lo Stregone non tollera raccomandazioni, piuttosto punta sui membri della giuria, composta da persone poco raccomandabili, tra i quali lo stesso Marcello Baraghini («editore all'incontrario»), Carmelo Musumeci («scrittore ergastolano in semi libertà»), Alice Banfi («scrittrice, matta dichiarata»), Enrico Baraldi («scrittore, psichiatra pentito)... Premio: niente assegno e niente bottiglia di amaro, ma la pubblicazione del libro (in formato elettronico), con proclamazione a luglio. Stessa sera del Ninfeo.

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