Cultura e Spettacoli

Ariston, il trionfo del Volo. Secondo Nek, poi Malika

I tre tenori strappano la vittoria. Un'edizione che ha unito le generazioni: adulti davanti alla tv, ragazzi sui social

Ariston, il trionfo del Volo. Secondo Nek, poi Malika

nostro inviato a Sanremo - Trionfano i tre ragazzi del Volo, secondo Nek, terza Malika Ayane. E così anche l'ultima serata del festival è filata via liscia. Il «Conti primo» si è chiuso sostanzialmente senza una pecca nella miglior tradizione del varietà anni Settanta. Tutto così minuziosamente organizzato da sembrare improvvisato. E tutto clamorosamente in linea con le aspettative del pubblico di Raiuno e del web.

Questo Festival, che ieri sera si è chiuso con tempi «baudiani» quindi intorno all'una e mezzo di notte ha creato una sinergia transgenerazionale sulla quale pochi si sono soffermati ma che è una delle chiavi di lettura. Il pubblico di Raiuno, anagraficamente medio alto, lo ha celebrato con il successo di ascolto di cui si parla da giorni. E quello del web, assai più giovane e decisamente meno fidelizzato dal primo canale, ha partecipato a modo suo, quindi interagendo con i social e cercando su YouTube le scene o le canzoni più chiacchierate e attese. Ad esempio, l'intervento di Giorgio Panariello, che ieri è pure spuntato in sala stampa per chiedere di cambiare il nome del Festival da Sanremo a San Carlo, oggi sarà rivisto decine di migliaia di volte in rete. E così la canzone vincitrice o le altre. Tutto si frammenta, tutto si disperde e quindi si relativizza.

Perciò Carlo Conti, accompagnato da Arisa, Emma e Rocìo, ieri sera ha portato a casa un Festival fatto di spezzoni montati benissimo, assai veloce nel ritmo ma tradizionale nella struttura (canzoni, gara, interventi comici, ospiti) e così coraggioso da avere sul palco il grande superospite Ed Sheeran, autentico best seller del momento, e poi un Enrico Ruggeri ispirato e sganciato da qualsiasi esigenza promozionale per cantare l'inedito Tre signori dedicato a Faletti, Jannacci e Gaber. In poche parole, se non piace il Festival si può sempre cambiare canale.

Ma se si è obiettivi, il «Conti primo» è stato un affare per la Rai e, tutto sommato, anche per la musica di tutti i giorni, quella che si spalma su radio e tv per mesi realizzando quella che è la ragione sociale di un Festival della Canzone.

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