Ha ragione Sergio Assisi. «Tutti gli attori, prima o poi, interpretano un commissario». Solo che quello toccato a lui non è un personaggio. È un commissario vero. Che però sembra un personaggio. «Differenza tutt'altro che sottile» - osserva il protagonista de Il commissario Nardone (sei puntate dedicate al poliziotto celebre nella Milano degli anni 50, da stasera su Raiuno).
Se Mario Nardone è stato un poliziotto autentico, famoso per aver inventato la squadra mobile e stroncato la criminalità del dopoguerra lombardo, aveva però anche tutte le caratteristiche del detective da fiction: «Era dinamico come il tenente Sheridan, amante della buona cucina come Montalbano, finto tonto come Colombo, sarcastico come Manara». Così tutta la realizzazione della serie diretta da Fabrizio Costa ha oscillato fra realtà storica e invenzione romanzesca: girata in una Milano autentica e ricostruita a Belgrado.
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