Gli autori del docufilm sono gli stessi dirigenti della commissione pugliese che lo produce...

Approda al Lido la polemica, lanciata nei giorni scorsi dal sito goleminformazione.it e ripresa con evidenza dalla Gazzetta del Mezzogiorno, sulla produzione da parte della vendoliana Apulia Film Commission (Afc) del documentario La nave dolce di Daniele Vicari - il regista di Diaz - che racconta l'arrivo nel porto di Bari, l'8 agosto del '91, dell'imbarcazione albanese Vlora carica di ventimila persone.
Sulla questione è scesa in campo a gamba tesa la politica con il consigliere regionale pugliese del Pdl, Massimo Cassano, a riassumere efficacemente i contorni della curiosa vicenda dal sapore squisitamente extracinematografico: «L'opera risulta nata da un'idea di Luigi De Luca (vicepresidente dell'Afc) e Silvio Maselli (direttore) mentre coautrice del soggetto e della sceneggiatura è invece Antonella Gaeta (presidente). Insomma un film fatto in famiglia». Erano giorni che sui social network rimbalzavano i nomi dei vertici dell'Apulia Film Commission accusati di «cattivo gusto» per aver inserito i loro nomi e cognomi nei crediti del film prodotto anche da Indigo Film.
Anche il sociologo Onofrio Romano, su posizioni critiche rispetto alle vendoliane «Fabbriche di Nichi», ne ha fatto oggetto di una delle sue taglienti analisi: «In un qualsiasi Paese dotato dei minimi anticorpi di civiltà, una vicenda del genere sarebbe immediatamente sanata. Senza fiatare. Senza star lì a discutere. Come mai, qui, ciò non avviene? Perché qui in Puglia si forma immediatamente una cappa di silenzio soffocante?».
Subito è arrivata la lunga precisazione, non proprio istituzionale perché un po' scomposta nei contenuti, del direttore Silvio Maselli della Film Commission pugliese preceduta però - come ormai va purtroppo sempre più di moda - da una minaccia di querela: «Fa parte del nostro incarico avere delle buone idee e ottemperare agli obblighi statutari che non indicano alcun nostro conflitto di interessi.

Mentre Antonella Gaeta ha co-sceneggiato il film oltre un anno prima di essere indicata da Vendola (nel dicembre 2011, ndr) quale nuova presidente». Aggiungendo che hanno tutti rinunciato a percepire eventuali royalties future. «Ci mancherebbe altro» devono aver pensato in molti.
PArm

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