Roma«Prima il mangiare, poi la morale» è tra le massime più attuali di Bertolt Brecht. E ben riassume l'operazione compiuta dal giovane regista tedesco di origine afghana Burham Qurbani (1980) con il film We are young, we are strong , prima opera in concorso al Festival del cinema di Roma. La pellicola ci riporta al 25 agosto del '92 a Rostock. La cittadina portuale dell'ex Germania est fu teatro di un drammatico scontro tra neonazi xenofobi e polizia che tentava, ma con scarso successo, di difendere la Casa dei Girasoli, un malconcio condominio dove erano stipati un migliaio di stranieri bisognosi di asilo politico. La prima parte della pellicola ci riporta al clima e all'atmosfera di quei tempi grazie a un sapiente uso del bianco e nero. Le scene corali si alternano al vissuto dei protagonisti. Tutti giovanissimi. Con la caduta del Muro di Berlino, quei giovani erano precipitati nella libertà, ma anche nella povertà. «La libertà è solitudine» confessa una delle giovani neonazi che per paura e per ansia inconfessata partecipa ai raid xenofobi.
Il finale del film riesuma il colore. E il giovane regista avverte: «La Storia era in bianco e nero, ma il colore ci riporta al presente. Sono cose che possono sempre ripetersi». Con la povertà, infatti, non c'è speranza per il riscatto morale.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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