La figlia di Bruce Lee contro Tarantino: "Mio padre non era uno s... arrogante"

L’uscita al cinema di “C’era una volta a... Hollywood” ha fatto infuriare Sharon Lee. “Non dovevano trattarlo nel film – le parole della figlia di Bruce – come la Hollywood bianca lo ha trattato in vita”

La figlia di Bruce Lee contro Tarantino: "Mio padre non era uno s... arrogante"

La figlia di Bruce Lee, Sharon, si è scagliata contro Quentin Tarantino per il modo in cui il regista ha ritratto il padre nel suo ultimo film, C’era una volta a... Hollywood. Intervistata da Yahoo Entertainment, Sharon Lee ha criticato aspramente Tarantino e si è detta offesa per come il regista ha dipinto la leggenda delle arti marziali, interpretato da Mike Moh: ovvero come “uno stronzo pieno di sé che dice un sacco di idiozie”.

Capisco – spiega Sharon nell’intervista – che mio padre sia un antieroe nel film, capisco che vogliano mostrare Brad Pitt come il tipo tosto che può battere Bruce Lee, ma non dovevano trattarlo nel film nello stesso modo in cui la Hollywood bianca l’ha trattato in vita”.

La figlia di Bruce Lee: “C’era una volta a... Hollywood? Sgradevole”

La visione di C’era una volta a... Hollywood, uscito nei cinema statunitensi lo scorso 26 luglio (nei nostri arriverà dal 19 settembre), è stata un’esperienza “sgradevole” per Sharon, costretta a vedere il genitore sullo schermo raccontato come uno “sbruffone”. Non solo: mentre era in sala, si è sentita in imbarazzo nel sentire le risate di scherno dirette dagli spettatori al personaggio del padre.

La figlia di Bruce non nasconde il suo profondo dispiacere: C’era una volta a... Hollywood è un’occasione mancata perché avrebbe potuto raccontare con maggiore rispetto un asiatico-americano che nella Hollywood degli anni ’60 “ha dovuto lavorare il triplo più duramente di qualsiasi altra persona per raggiungere i suoi obiettivi”.

Non è la prima volta che Sharon esprime queste perplessità sul lavoro di Tarantino.

In un’intervista di qualche settimana fa concessa a Deadline, la figlia della leggenda delle arti marziali ha accusato il regista e la produzione di non aver mai contattato né lei né i suoi parenti e di aver in questo modo “sfruttato” la figura di suo padre.

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