"Come il Capitano Kirk racconto in tv i misteri senza soluzione"

A 88 anni il protagonista di «Star Trek» spiega in «The Explained» su Blaze casi strani e irrisolti

"Come il Capitano Kirk racconto in tv i misteri senza soluzione"

Sara Frisco

da Los Angeles

Non poteva che essere l'ex Capitano Kirk di Star Trek a condurre di The UnXplained, in onda ogni domenica alle 23,30 su Blaze, canale 124 di Sky. È infatti l'attore e produttore canadese William Shatner, 88 anni portati benissimo, protagonista negli anni Settanta della più famosa serie televisiva a tema fantascientifico, a esplorare insieme al pubblico i misteri dell'Universo e i casi di cronaca più strani e misteriosi avvenuti nel mondo, come quello dell'uomo che, dopo un grave incidente e il coma, al risveglio si è ritrovato perfettamente capace di suonare il piano, pur non avendo mai toccato un pianoforte in vita sua. Ogni episodio si avvale dei contributi di scienziati, storici, testimoni ed esperti, per cercare di dare spiegazioni razionali a tutto ciò che appare inspiegabile.

Signor Shatner, perché questo progetto?

«Quando mi è stato offerto sono rimasto incuriosito dalle basi concrete su cui si poggia una trasmissione che parla di mistero. Nel corso della serie non analizziamo episodi leggendari o sentiti dire, ma fatti realmente accaduti e ad essi cerchiamo di trovare una spiegazione scientifica».

E il Capitano Kirk era il personaggio perfetto per questo progetto.

«Immagino di sì, in fondo sulla Enterprise ne sono accadute di cose inspiegabili».

Ci spiega esattamente in cosa consiste la serie?

«The UnXplained tratta dei misteri che ci circondano, della vita e della morte. I misteri del nostro cervello. Quelli dello spazio e degli Ufo. I misteri dei luoghi in cui sembrano accadere spesso cose terribili. I misteri delle persone che hanno avuto lesioni cerebrali e ne escono facendo qualcosa di completamente estraneo a loro. Conduciamo le nostre vite nel mistero e The UnXplained cerca di esaminare alcuni di questi eventi straordinari.

Non crede che alcune di queste domande dovrebbero rimanere senza risposta?

«Le grandi domande rimarranno sempre senza risposta. Cosa ci facciamo qui, perché siamo sulla terra, c'è vita dopo la morte? Queste domande non otterranno risposta ma i misteri più piccoli possono essere risolti. Io trovo affascinante provarci. E sto ancora imparando. Più invecchio, più mi rendo conto di non sapere nulla».

Non è un mistero invece che lei faccia televisione da 70 anni, cosa la fa andare avanti?

«Il fatto che è quello che amo fare. Mi piace l'atto creativo. Mi piace rimanere in gioco e mi piace essere curioso. Penso che mi mantenga giovane e vitale».

Fra le domande irrisolte ce n'è una particolarmente azzeccata per il Capitano Kirk: riuscirà mai l'uomo a vivere su altri pianeti?

«La promessa di Elon Musk o Jeff Bezos di portare le persone nello spazio è ragionevole, un giorno i turisti andranno nello spazio, ma colonizzare Marte, così che le persone possano sfuggire alla distruzione sulla Terra, mi sembra un sogno impossibile. Non penso che accadrà mai. Ciò che deve accadere è prendere coscienza e utilizzare la scienza per cercare di evitare la catastrofe sul nostro pianeta, catastrofe che si sta avvicinando rapidamente».

Sta pensando ai cambiamenti climatici?

«Esattamente. Dobbiamo concentrare la nostra energia sul salvataggio del nostro pianeta, non sulla colonizzazione di luoghi lontani».

Si considera una persona spirituale?

«Credo di essere essenzialmente un agnostico in attesa che mi arrivi l'illuminazione sulla vita dopo la morte o sulle altre domande esistenziali che tutti, prima o poi, ci facciamo. L'unica esperienza che ho avuto in questo senso è stata durante un viaggio ai piedi dell'Himalaya. Dormimmo all'aperto perché eravamo in un posto che i monaci tibetani considerano la confluenza del mondo degli spiriti. Aspettavo l'incontro con gli spiriti, l'illuminazione, notte dopo notte. L'ultimo giorno, mentre raccoglievo il sacco a pelo per andarmene, l'illuminazione è arrivata: non ho bisogno di essere in un posto specifico per capire i misteri della la vita».

E fra i misteri della vita c'è la formula della felicità. È felice?

«Certo, sono in salute, i figli e figli dei miei figli lo sono e sono intorno a me, mi mantengo attivo nuotando in piscina e andando a cavallo. Ho i miei cani e i miei cavalli e quando respiro profondamente nulla mi fa male. A 88 anni. Sarei un ingrato se non fossi felice».

Alla morte ci pensa?

«Solo quando me lo chiedono. Ecco! Ne stiamo parlando. Non voglio morire, mi sto divertendo troppo».

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