"Se quello che devolvo in beneficenza lo devo rendere pubblico per farmi bello allora perderebbe di forza". Così Carlo Conti, in un'intervista a Chi, cerca di chiudere la polemica nata attorno al suo compenso per condurre Sanremo, polemica francamente costruita sul nulla dato che la cifra circolata, 650.000 euro, ammesso che sia corretta, sarebbe giustificata: se vuoi un campione, lo paghi. Inoltre il conduttore ha fatto crescere il Festival come ascolti e incassi pubblicitari. Dopo che si è saputa la cifra, molti sono scesi in campo in difesa dello showman, in primo luogo Fiorello. Altri contrari come il leghista Salvini che ha definito a La Zanzara su Radio 24 il compenso «schifoso» e «uno schiaffo in faccia a tanta gente». Nei giorni scorsi è circolata anche la notizia che Conti, per smorzare le polemiche, avrebbe annunciato durante il Festival che parte del suo cachet sarebbe stato dato in beneficenza. Fatto smentito dallo stesso. «Quello che mi dispiace - spiega ancora Conti - è l'attacco personale, gratuito, senza sapere le cifre». Però, in un'altra intervista a Oggi, non ce la fa a mantenere l'understatement: «Avevo già programmato di destinare una somma importante alle popolazioni colpite dal terremoto e volevo tenerlo per me, ma purtroppo queste polemiche assurde mi costringono a renderlo pubblico».
Tra una polemica e l'altra, si definisce quasi per intero lo show
costruito attorno alle canzoni. Alla lista degli ospiti, secondo quanto rivelato in anteprima dal Corriere della Sera, si aggiunge una superstar hollywoodiana: Keanu Reeves, interprete di Matrix, Belli e dannati e Speed. LR
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