Una caratteristica delle grandi opere d’arte è farsi attendere. Quella dei capolavori, è addirittura farsi bramare. Quella delle bufale, di essere eternamente in fase di realizzazione.
Un po’ grande opera, un po’ capolavoro annunciato, un po’ impresa in odore di flop (del resto Adriano Celentano è uno abituato a veleggiare tra icone come Azzurro e disastri come Joan Lui) è dal 2009 ormai che si favoleggia nel mondo della televisione di Adrian, il cartone animano pop-apocalittico disegnato sulle fattezze e la storia artistica di Celentano. Una serie in 26 puntate scritta e diretta dallo stesso Molleggiato con la collaborazione del maestro dei fumetti Milo Manara, dello sceneggiatore Vincenzo Cerami e del premio Oscar Nicola Piovani. Un progetto grandioso e costoso, prodotto dal Clan Celentano per Sky, del quale tanto si è parlato (un anno fa Celentano firmava i suoi mega-articoli sul Corriere della sera firmandosi «Adrian», per iniziare a lanciare la serie) ma di cui probabilmente non è stato girato ancora un minuto...
E infatti, ieri, a tre anni dalla firma del contratto tra Celentano e Sky, i vertici della pay tv hanno annunciato all’artista che i tempi concordati per la consegna del prodotto sono scaduti. E, a quel punto, l’apocalittico ha scatenato l’Apocalisse. Nel primo pomeriggio, sferzato dal capo, il Clan ha attaccato con comunicati stampa e minacce di azioni legali l’ormai (c’è da immaginare) ex partner Sky Italia: «Dopo anni di duro lavoro alla nostra serie animata Adrian - afferma una nota del Clan - Sky ha improvvisamente richiesto la risoluzione del contratto con il pretesto di non avere ricevuto in consegna la serie nei tempi previsti».
Poi l’avvertimento tipico dei clan: «contrasteremo in ogni modo questo tentativo di trasformare le esigenze artistiche di creazione di un’opera inedita e ambiziosa, in una inadempienza contrattuale con il consueto cinismo delle multinazionali». C’è scritto esattamente così: «cinismo delle multinazionali». Infine la minaccia di avviare le pratiche legali necessarie ad ottenere l’adempimento del contratto, la richiesta risarcimento danni, eccetera.... rivendicando la «complessità» e «innovatività» (sic) di un’opera artistica di eccezionale originalità.
Artista di grande «innovatività» e di ego eccezionale, in realtà Celentano rischia di schiantarsi su un progetto faraonico, infinito e fumoso. Come ha ricordato Sky, il Clan avrebbe dovuto consegnare chiavi in mano la serie Adrian nel febbraio 2011, mentre non è stato finora mostrato neppure un fotogramma, nonostante Sky abbia già anticipato oltre il 50% del compenso pattuito, ovvero «diversi milioni euro» come recita il comunicato ufficiale (vale a dire 7,5 milioni di euro come riferiscono fonti non ufficiali).
Comunque, la «multinazionale» Sky, non ha affatto annullato Adrian (che è una produzione realizzata nella massima autonomia da Celentano e il suo team), ma solo chiesto di consegnare le 26 puntate entro i tempi previsti, che già Sky aveva più volte accettato di far slittare in avanti. Nel 2010 Celentano aveva infatti chiesto un anno di proroga, giustificandola con la «complessità» del progetto, ma anche, forse, perché l’artista aveva da poco fatto causa al produttore esecutivo Cometa Film e interrotto la collaborazione con Enzo D’Alò, supervisore esecutivo di Adrian.
Subito dopo, il Clan identificò un nuovo produttore: Mondo TV. Ma nel giugno 2011 entrò in causa anche con loro... Dopodiché il Clan confermò a Sky che i tempi di consegna sarebbero stati comunque rispettati. Invece si trovò presto a chiedere un nuovo slittamento della consegna sino al 2014. Da qui il laconico comunicato di Sky, ieri: «Purtroppo anche l’ammirazione profonda per quello che Celentano ha significato per la cultura popolare del nostro Paese non può giustificare oltre tre anni di ritardo...
Accanto all’indiscutibile valore della libertà editoriale, c’è anche quello del rispetto degli impegni professionali presi. Impegni che gli oltre 13mila italiani che collaborano con Sky rispettano ogni giorno». Cosa che, di norma, le multinazionali fanno. Gli artisti, invece, non sempre. Ma si sa. Sono, appunto, artisti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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