"Dopo cinquant'anni mi reinvento con Nannini e Ferro"

La cantante, in gara al festival, lancia un bel disco firmato da autori importanti, da Sangiorgi a Emis Killa

"Dopo cinquant'anni mi reinvento con Nannini e Ferro"

Con una voce così, Patty Pravo può obiettivamente cantare ciò che vuole. E la modula bene anche durante le interviste, un tono d'altri tempi a metà tra fascino e mistero che ormai è difficile trovare. Dopo un bel po' di alti e bassi, stavolta piazza un disco bello da cima a fondo, e non solo perché gli autori dei brani sono super: da Tiziano Ferro a Giuliano Sangiorgi, da Fortunato Zampaglione a Nannini, Zibba ed Emis Killa in Eccomi c'è la Patty Pravo 2.0, vintage e moderna allo stesso tempo: «Ho la fortuna di avere amici che scrivono per me in una certa maniera», minimizza a modo suo. E, ora che con Cieli immensi si presenta al Festival di Sanremo, la lady più misteriosa della canzone italiana si gioca la scommessa più importante: essere ancora nuova dopo cinquant'anni di carriera. Scusi, signora, ma come fa a scegliere una nuova canzone? «Devo sentire piacere nel cantarla. Ed è una sensazione volatile: ci sono provini di tanto tempo fa che allora non mi piacevano ma che ora, riascoltandoli, mi chiedo perché non li ho pubblicati». Ma ci sono anche brani che invece ha cantato senza «sentirli» particolarmente? «Sì ad esempio La spada nel cuore, l'ho cantata proprio a Sanremo negli anni '70. Ci andai per scoprire com'era il Festival, la prima sera vincemmo addirittura contro Celentano ma il brano non era fatto per me». Quello invece ideale per Patty Pravo? «Beh forse La bambola, perché in quel periodo era tutto girava alla perfezione». Qualcuno pensava a Dimmi che non vuoi morire, scritta anche da Vasco Rossi. «Beh quella è una canzone simbolo della mia carriera. Conosco Vasco da quando era ancora quasi sconosciuto. Una volta, nel 1982, venne a vedere un mio concerto e c'era anche Fellini che mi chiese: Ma chi è questo signore? (lo imita - ndr)». E oggi durante l'era talent show? «Mi sembra ci sia troppo tecnicismo nel cantare. Talvolta è preferibile un grande errore che tanta tecnica. Però ci sono alcuni come Marco Mengoni che sanno il fatto proprio». Qual è la differenza principale tra quando lei è diventata famosa e oggi? «Oggi non è più così facile cambiare repertorio. Se hai fatto un pezzo di successo, te ne chiedono altri cinque identici». Quindi? «Nella vita bisogna rischiare. Io ho iniziato con il beat, poi ho fatto rock, pop, e ora nella serata delle cover al Festival duetto con un rapper, Fred De Palma». Lei è forse l'unica nella storia di Sanremo a fare una cover di se stessa: Tutt'al più, brano del 1970. «L'ho fatto perché lui gli ha dato una veste completamente nuova». Scusi Patty Pravo, non le conveniva andare al Festival come ospite o solo per ritirare un premio alla carriera? «No, non ci penso neanche. Se vado al Festival, ci vado in gara. Ho sempre fatto le cose rischiose evitando quelle troppo comode». Però stavolta con il disco che ha le piace vincere facile. Come è nata la canzone A parte te di Giuliano Sangiorgi? «L'ha scritta per il mio compleanno». E il Tiziano Ferro di Per difenderti da me? «Tiziano è molto simpatico, si è commosso quando ha sentito come ho cantato il brano». Patty Pravo e Gianna Nannini.«Per Possiedimi musica è stata collaborazione per telefono perché lei si stava trasferendo a Londra. La prima cosa che mi ha detto è stata uno scherzoso facciamo un pezzo su di una scopata poi però la canzone è nata con grandi riflessioni». All'Ariston ritroverà Renato Zero, un altro eroe del Piper.

«Sì, ma lui è arrivato tanti anni dopo di me. Però siamo amici, ogni tanto andiamo a cena fuori». E ci sarà anche Arisa.«Ah sì, lei mi fa impazzire. Talvolta mi fa delle telefonate che mi mettono di buon umore, è proprio una persona speciale».

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