Dove vuole andare Luigi Di Maio? Forse non lo sa nemmeno lui. E così Maurizio Crozza ha deciso di mostrare (e dimostrare) tutte le sue contraddizioni. Congiuntivi sbagliati inclusi. Voce fuori campo: "Lei disse che si sarebbe iscritto al Pd". E il finto vicepremier: "O' dissi proprio che non avessi mai firmato. Testuali parole? Evidentemente questa è una frase detta da una manina lasciata dai governi Cinque Stelle che ci hanno preceduti". Ma l'intervistatore lo mette con le spalle al muro: "No, no, no. Lo ha detto proprio lei".E lui, arrampicandosi sugli specchi: "Sì, ma era un'eredità lasciata dai Di Maio precedenti". Ma il finto di Maio non si arrende e rilancia: "Allora domani vado in procura e denuncio tutto".
Poi il grande capitolo dell'alleanza con la Lega. I grillini, infatti, avevano promesso che non avrebbero mai formato un governo con il partito di Matteo Salvini, soprattutto per le offese leghiste al sud, ma così non è stato. E il Crozza-Di Maio: "Se lei si riferisce a un Vesuvio che ci ha preceduto, era un Vesuvio che prima inceneriva e poi lavava. Domani vado in procura a denunciare il Vesuvio".
E ancora la voce fuori campo rilancia: "Voi urlate onestà, onestà. Ma non avete l'onestà intellettuale di dire che avete cambiato idea".
E il finto vicepremier: "Allora, se trova uno straccio di prova in cui dico niente condono di Ischia, niente alleanza con la Lega, niente condono fiscale, allora io mi mangio questo microfono e vado da solo a denunciarmi in procura".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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