Cultura e Spettacoli

Dalila Di Lazzaro confessa: "Sono stata violentata tre volte. La prima da mio cugino"

La bellissima attrice Dalila Di Lazzaro si racconta a cuore aperto al Corriere della Sera. Tra gioie e dolori la Di Lazzaro confessa un retroscena doloroso del suo passato

Dalila Di Lazzaro confessa: "Sono stata violentata tre volte. La prima da mio cugino"

La vita della bellissima Dalila Di Lazzaro non è stata tutta rosa e fiori, l'attrice, diventata un'icona di bellezza negli anni Settanta-Ottanta, ha dovuto superare diverse sofferenze.

Dopo la perdita di un figlio 22enne, la mancata adozione di un secondo e due incidenti stradali, Dalila Di Lazzaro sta pagando ancora caro il prezzo della vita. Per nove anni è bloccata sul letto di casa sua, ha lavorato 30 anni e non le è stata ricoosciuta una pensione e ha un lato doloroso della sua vita da raccontare.

In un'intervista esclusiva del Corriere della Sera, la Di Lazzaro confessa di essere stata violentata tre volte. Dalila, la prima volta, fu violentata a sei anni da un cugino: "Mia madre, quando lo seppe, reagì ma a me non disse nulla. Poi a 17 anni ero modella e uno psicopatico mi puntò a una sfilata. Mi diede un appuntamento, una trappola. Alberto Lattuada ne voleva fare un film". Un miliardario brasiliano, "che per starmi vicino comprò una tv in Italia, mi saltò addosso. Un vigliacco. Ma io sono un bisonte. Non conosco la vendetta, non riesco ad avere rancore. Ho capito quanto dolore si può sopportare nella vita".

Dalila Di Lazzaro rivela così una parte delle sue sofferenze. Ma la sua vita non è stata soltanto di dolore. La bellissima attrice ha conosciuto personaggi importanti dal calbro di Andy Warhol, Robert De Niro, Richard Gere e tanti altri. Ma ora questo mondo che tanto le ha fatto la corte e l'ha resa celebre non le interessa più: "Sono stata trattata come un bel vestito da portare, usare, mostrare".

La Di Lazzaro racconta al Corsera anche dell'incontro esilarante con Jack Nicholson. "Lo accompagnai al Festival di Venezia - spiega -. Era accompagnato da una corte pazza, amici travestiti da vescovi e chef. Prese due suite adiacenti. 'Perché non vieni a dormire da me?', mi disse. Aveva le pantofole leopardate e il pigiama a righe, se lo allargò sul ventre e cominciò a parlare col suo membro. 'Lui è attratto da te', mi diceva. Ero stanca, non sapevo come dire no. Esclamai: 'Bandiera rossa'. Intendevo che avevo il ciclo, una bugia. Dormimmo abbracciati stretti stretti. Il giorno dopo mi dispiacque, avrei voluto farlo".

Così Dalila Di Lazzaro confessa per la prima volta tutto il dolore che si porta dentro.

Un dolore che con il tempo è riuscita a superare, ma la segnerà per il resto dei suoi giorni.

Commenti