Denzel vendicatore sa come intrattenere

Arriva il sequel di The Equalizer

Denzel vendicatore sa come intrattenere

Di solito, dei sequel bisogna diffidare, il più delle volte imposti dagli incassi del capostipite piuttosto che da un reale bisogno di vederli sul grande schermo. Ci sono, ovviamente, delle buone eccezioni e, tutto sommato, questo The Equalizer 2 si pone ben al di sopra di quanto partoriscono, in media, le menti di stanza ad Hollywood. Sia chiaro, non stiamo dicendo che questo seguito sia un capolavoro, ma, certamente, anche se i gusti sono gusti, uscirete dalla sala non pentiti degli euro spesi. Antoine Fuqua alla regia e Denzel Washington davanti alla macchina da presa si calano perfettamente nello spirito dell'operazione, rendendo giustizia a un primo episodio che, al botteghino, aveva dato grosse soddisfazioni.

Ritroviamo il tassista Robert McCall, ex agente CIA in pensione, che, come un supereroe, forte di un suo personale codice morale, fa giustizia per gli oppressi. Lo vediamo, così, inizialmente riportare a casa, dalla mamma, una ragazzina rapita con destinazione Turchia, o massacrare di botte un gruppo di riccastri che aveva seviziato una giovane. Certo, inutile farsi troppe domande. McCall può tranquillamente picchiare e rompere ossa senza essere denunciato o minacciare una banda di spacciatori di droga (andando nel covo) senza subire ritorsioni. Però, passando sopra a tutto questo e nonostante un colpo di scena decisamente telefonato (capirete rapidamente chi sia il cattivo di turno), si rimane catturati dalla forza di un personaggio che conquista. Qui, poi, è alle prese con i problemi di una sua ex collega (Melissa Leo) e di uno studente afro-americano (Ashton Sanders) che finiranno per intrecciarsi, conducendolo in un finale, da «Mezzogiorno di Fuoco» davvero suggestivo.

Un uomo che legge molto, che vive con il ricordo straziante della moglie morta, che

cronometra, orologio al polso, i secondi necessari per abbattere i nemici. Un vendicatore che non ha bisogno di alzare i decibel o rincretinire di dialoghi inutili lo spettatore, per arrivare allo scopo di intrattenerlo.

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