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Diletta Leotta parla per la prima volta: "Mi sono vergognata per quelle foto"

Intervistata dal Corriere della Sera, Diletta Leotta parla di quello che le è successo il 21 settembre scorso: "Ognuno con il suo cellulare fa quello che vuole. Non sentitevi in colpa"

Diletta Leotta parla per la prima volta: "Mi sono vergognata per quelle foto"

Dopo tre mesi, Diletta Leotta parla per la prima volta di quello che le è successo lo scorso settembre: "No, non ho pianto, ho tirato fuori una forza che non credevo di avere, ma dopo tre giorni sì, ho ceduto".

Diletta Leotta è una giornalista sportiva di Sky Sport che tre mesi fa ha dovuto fare i conti con un hacker che ha pubblicato alcune sue foto private. In un'intervista al Corriere della Sera, ha voluto raccontare cosa ha provato quel terribile 21 settembre: "Ero a casa, da sola. Da cosa ho capito che la situazione era grave? Dal mio telefonino. Non la smetteva di squillare: chiamate, messaggi, WhatsApp, videochiamate".

Gli scatti privati di Diletta non sono stati l'unica cosa ad essere stati condivisi. Sulla rete, infatti, ci è finito pure il suo numero di cellulare: "Ho dovuto tenerlo spento per giorni. Ci tengo a specificare che solo cinque o sei foto mi appartenevano. Le altre, i video, gli audio che ho visto girare: tutti finti. Avevo inviato, forse, un paio di quelle fotografie. Non le vedevo da anni, di quelle foto che fai senza un senso e magari cancelli subito. Non le definirei nemmeno sexy, erano giocose, riguardandole mi sono anche un po’ vergognata. Mi sono resa conto che facevano parte di un mio archivio privato, non sono molto pratica di queste cose. Qualcuno deve averle cercate intenzionalmente forzando il mio profilo iCloud".

"Con il senno di poi, invierebbe ancora quelle foto?", domanda il giornalista del Corsera. "Probabilmente no - risponde Diletta -. Non ci si rende conto del potere che ha l’invio di un’immagine. Ci tengo però a dire alle ragazze o ai ragazzi a cui è accaduta una cosa del genere che non bisogna sentirsi in colpa. Bisogna reagire ed essere lucidi. Ognuno ha il diritto di fare ciò che vuole con la sua vita, il suo privato, la sua intimità e il suo telefonino".

"Io - continua - mezz’ora dopo quello che è successo sono andata alla polizia postale e il mio agente ha contattato Facebook e Twitter. Si sono attivati subito, ma la rimozione non è immediata. E non dimentichiamo che non tutti hanno modo di rivolgersi direttamente ai social. Siamo nel 2016, servirebbe una legge che faccia sentire le persone sicure. E consapevolezza in merito al fatto che far circolare foto private di qualcuno è reato".

Nel corso della lunga intervista, Diletta Leotta risponde ad una serie di domande, poi confessa: "Mi hanno detto che ho creato tutto questo trambusto per farmi pubblicità. È stato il commento più semplice da parte di persone poco intelligenti e sensibili. Sono stata zitta in questi mesi anche per non alimentare dubbi del genere. Mi sembra chiaro che la strada che voglio intraprendere è molto diversa. Mi piace quello che sto facendo: dal calcio con la Serie B al mix di sport, intrattenimento e interviste che ho sperimentato nel programma Goal Deejay e credo possa essere nelle mie corde.

Io adesso sono molto felice".

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