Tiberia de Matteis
Ai fans di Mia Martini che si aspettassero un'esibizione canora del repertorio va specificato che l'ardito progetto di Melania Giglio, diretto da Daniele Salvo e proposto all'Off/Off Theatre di Roma fino al 25 novembre col titolo Mimì in arte Mia Martini, non ha tale finalità.
I brani che hanno connotato l'artista non mancano, da Piccolo uomo a Minuetto, a Almeno tu nell'universo a E non finisce mica il cielo, passando per La donna cannone di De Gregori e chiudendo con Mimì: tuttavia lo spettacolo vuole raccontare una storia, la biografia della protagonista e usa all'uopo una cornice con la partecipazione continua sul palco di due angeli da sogno, o forse da incubo, interpretati da Mamo Adonà (raro esempio di come una voce femminile possa risiedere in un corpo maschile) e Sebastian Gimelli Morosini (ambigua voce dalla presenza androgina), che collaborano spesso al canto e alla recitazione, mirando a svolgere una funzione di guida nel dipanarsi della tragica vicenda esistenziale. Melania Giglio punta sulla somiglianza fisica per evocare il personaggio e mostra la sua potenza vocale, pur diversa dall'originale.
Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.