Cultura e Spettacoli

"The Duke", quando la realtà supera la fantasia (e diverte)

Helen Mirren è la moglie dello strepitoso Jim Broadbent, sessantenne fallito che ruba un Goya dalla National Gallery

"The Duke", quando la realtà supera la fantasia (e diverte)

Venezia - Per fortuna del cinema, ci sono gli inglesi. Altrimenti come fai a divertirti così? Fuori concorso ieri al Lido è passato The Duke. Segnatevelo. Film delizioso. Perfetto nel genere commedia, con il miglior humor inglese possiate immaginare. Perfetto nella regia: di Roger Mitchell, mister Notting Hill, giusto per inquadrare il tipo. Perfetto soprattutto nella sceneggiatura (da un fatto di cronaca) firmata da Clive Coleman e Richard Bean. Perfetto nei tempi (95 minuti, la durata aurea), perfetto nel colpo di scena del (sotto)finale, e soprattutto per i due protagonisti: Helen Mirren, impeccabile sia quando indossa la corona della Regina Elisabetta sia quando come qui indossa il grembiule liso di una domestica (ogni battuta è una sentenza contro il povero marito) e, onore al vero antieroe della pellicola, Jim Broadbent, magistrale.

La storia, dimenticata persino in Gran Bretagna, risale al 1961: un sessantenne di Newcastle, classe operaia, che passa da un lavoro all'altro, che non fa nulla in casa (se non credersi drammaturgo, opere pubblicate: zero), inaffidabile e scansafatiche, ha però un chiodo fisso. Il sistema di welfare deficitario per gli anziani come lui. In particolare, l'iniquo canone televisivo. Che vorrebbe fosse cancellato per i reduci di guerra e gli over sessantenni. Tenta di imbastirci una campagna politica di protesta. Ma nessuno lo ascolta. E così, decide di rubare dalla National Gallery solo per caso proprio il giorno dell'anniversario del furto della Gioconda al Louvre, ecco perché la polizia sospetta degli italiani... un celebre ritratto di Goya, il Duca del titolo. Morale: un crimine commesso per il bene sociale, a volte, può non essere più un crimine. E la scena girata in tribunale dove, dice la produttrice del film, le comparse sono davvero scattate in piedi ad applaudire la prova d'attore di Jim Broadbent è un piccolo capolavoro di retorica e di umorismo.

Certo l'epoca e la sensibilità sociale sono lontanissime (gli anni Sessanta, quando permettere a una donna di giocare a golf, ne è ben cosciente la moglie del sindaco, nella cui casa Helen Mirren fa le pulizie, rappresenterebbe la fine della civiltà). E la discussione sulla gratuità del canone televisivo tornata di recente al centro dell'attenzione in Inghilterra non è sufficiente a renderlo attuale. Ma basta e avanza l'universalità dell'uomo da poco, un po' ladro e un po' pazzo mezzo Robin Hood e mezzo Don Chisciotte, entrambi citati qua e là - che si alza in piedi per difendere gli altri o per dire la verità.

Quello che alla fine ci piace vedere nella vita reale, così come al cinema.

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