Evitata la crisi russa: "Masha e Orso" non finirà

Smentite le voci che volevano il cartone più amato dai bambini (e dai genitori) a rischio chiusura

Evitata la crisi russa: "Masha e Orso" non finirà

Crisi di panico mondiale evitata. Ma per un soffio. Tra lunedì e martedì aveva iniziato a circolare, a partire dalla stampa russa, la voce che la terza stagione di Masha e Orso, una delle serie televisiva più amate dai bambini, non sarebbe mai arrivata sugli schermi.

Alcuni quotidiani moscoviti avevano lasciato capire che lo studio che produce il cartone, Animaccord, fosse in grave crisi economica. L'idea della crisi di liquidità era in effetti un po' balzana dati i proventi enormi del cartone. Ma vai a sapere...

E in svariati Paesi genitori presi dal panico - niente è efficace come Masha e Orso per inchiodare allo schermo dal treenne urlante alla dodicenne vezzosa - erano gia pronti alla sottoscrizione di soccorso. A mettere a freno le polemiche ci ha pensato il produttore Dmitri Loveyko. Si è fatto intervistare dal quotidiano Izvestija quello che una volta era la voce del soviet supremo. E il mondo a smesso di tremare: «Non è un problema di risorse, ma dopo la seconda serie, alla quale abbiamo lavorato per due anni e mezzo, abbiamo bisogno di una pausa. E poi siamo alla ricerca della sostituta di Alina, la bimba che per 6 anni ha prestato la voce a Masha , ora è troppo grande, ha 13 anni».

E in effetti ad Animaccord (studio non certo enorme), causa successo planetario sono finiti sotto pressione: «Nella prima stagione abbiamo avuto bisogno di 8mila ore di lavorazione; per la seconda di 13-14mila; dobbiamo migliorare le prestazioni, reclutare

nuove persone». Loveyko aveva paura soprattutto che scattassero le truffe sulla donazioni. Invece è una vecchia storia russa. Una volta la guardia fuori dal parlamento di San Pietroburgo era stanca, ora lo sono i disegnatori.

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