Cosa faccia o cosa non faccia quotidianamente Fabrizio Corona non interessa solo ai suoi numerosissimi e affezionatissimi follower: un milione e duecento mila su istagram. Il suo comportamento è tenuto sott’occhio anche dalla Procura Generale di Milano in virtù della pena che sta scontando in affidamento terapeutico, ottenuto dopo anni di reclusione.
Ad un anno esatto dall’uscita di galera, l'ex agente fotografico rivela qual è stata la lotta più dura che si è trovato ad affrontare, ovvero, quella di riuscire a non rientrarci. Corona comunica quotidianamente con i fan pubblicando sulla sua pagina Instagram brevi storie dei suoi spostamenti, dei suoi progetti imprenditoriali, delle idee e delle sempre irriverenti riflessioni.
Come è accaduto ieri 21 febbraio, quando si è scagliato contro i suoi detrattori che non lo reputano affatto un modello da seguire: “Il 21 febbraio 2018 uscivo dal carcere dopo un anno e otto mesi di pena senza senso, di detenzione ingiusta… In circa otto mesi e mezzo ho fatto quello che un uomo normale fa in centocinquanta vite: un marchio oggi leader nel settore italiano con 34 licenze, che fattura più di dieci milioni di euro di fatturato.
Ho ricreato l’agenzia, ho ricreato la struttura, ho venti dipendenti e do lavoro a circa cento persone.Infine, quando l’alterigia prende ormai il sopravvento, conclude con lo slogan - che è anche il titolo del suo libro - "non mi avete fatto niente".
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