Il film del weekend: "Into the storm"

Un b-movie sui tornado destinato agli amanti del filone catastrofico, con ottimi effetti speciali e poco altro

Il film del weekend: "Into the storm"

A diciotto anni da "Twister", il film diretto da Jan de Bont con un cast di star e costato all'epoca cento milioni di dollari, arriva in oltre trecento sale nazionali "Into the Storm", disaster movie incentrato, come quello, sul fenomeno dei tornado, ma costato la metà e interpretato da attori semisconosciuti. Si tratta di una sorta di b-movie in cui l'intero budget pare essere andato a finire negli effetti speciali, davvero attraenti, a scapito purtroppo di tutto il resto.

Siamo in Oklahoma. La cittadina di Silverton viene colpita e devastata da una serie di tornado senza precedenti. In lotta per la sopravvivenza, tra gli altri, si trovano un vedovo con i suoi due figli adolescenti, una squadra attrezzata di cacciatori di tornado e due folli in stile "jackass" che postano le proprie imprese su Youtube. Queste persone finiranno con l'incontrarsi durante la giornata che sarà ricordata per il più grande vortice della storia.

Che la sceneggiatura sia a buon mercato e la caratterizzazione dei personaggi stereotipata a livelli imbarazzanti pare fuori di dubbio; ad ogni modo lo spettatore amante delle pellicole catastrofiche avrà pane per i suoi denti perché le scene apocalittiche, seppure interamente di natura computerizzata, non deludono in termini di spettacolo: alberi ed edifici spazzati via, trombe d'aria infuocate e un posto in prima fila all'interno dell'occhio del ciclone.

A livello di regia, a quella tradizionale viene affiancata la tecnica del falso documentario, lasciando che a raccontare gli eventi siano le videocamere tenute in mano dai protagonisti e alcune altre a circuito chiuso. Anche se tale tipo di ripresa è in grado di accrescere il potenziale di angoscia e spavento del film, il modo in cui i personaggi continuano a rischiare la vita pur di ottenere le proprie testimonianze video è, in alcuni punti, ridicolo. E' vero che siamo in un'epoca ossessionata dall'imperativo di filmare qualsiasi cosa allo scopo poi di condividerlo, ma qui si raggiunge il parossismo.

Il messaggio della pellicola, per quanto non originale e assai retorico, non guasta, considerato soprattutto che molta parte del pubblico sarà costituita da giovani adulti: l'importanza di essere felici nel momento presente e di prendere coscienza di quali siano le

cose realmente importanti. Per non rimanere delusi dalla visione, è utile sapere che il trailer è il perfetto assemblaggio delle immagini migliori del film e rischia quindi di generare aspettative destinate a finire tradite.

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