Cultura e Spettacoli

Giletti commenta il successo di Non è l'Arena: "Il pubblico ha capito perché ho lasciato la Rai"

Intervistato dal settimanale Chi, Massimo Giletti ha detto la sua sugli ottimi risultati ottenuti col nuovo programma su La7: "Il pubblico mi ha seguito nella mia battaglia"

Giletti commenta il successo di Non è l'Arena: "Il pubblico ha capito perché ho lasciato la Rai"

"La chiave di lettura del risultato non è solo la bontà del mio gruppo di lavoro, ma anche il fatto che gli italiani abbiano capito il motivo per cui sono andato via dalla Rai e mi abbiano seguito nella mia battaglia", Massimo Giletti commenta così l'ottimo esordio su La7 del suo programma Non è l'Arena.

Il nuovo programma su La7, infatti, ha ottenuto una media di quasi due milioni di telespettatori. Un successo incredibile per il giornalista che lo rende fiero della scelta fatta lo scorso giugno. Intervistato dal settimanale Chi, commenta quanto è accaduto domenica sera con Non è l'Arena e quanto sta accadendo nella sua carriera.

"Non avrei mai detto che mi sarebbe toccato ricominciare a 55 anni - spiega Giletti - ma ho rinunciato a un ingaggio importante in Rai perché non potevo mettermi a fare il varietà. Credo che l'Arena su Raiuno desse fastidio a tutti, ma mi ha ferito non vedere sostegno da parte della sinistra e sentirmi difeso solo dalla destra: mi ha scatenato fantasie e ipotesi su chi mi abbia voluto chiudere. Non ho mai favorito il Movimento 5 Stelle e Beppe Grillo, ma ci sono stati alcuni giornali che mettevano la mia foto con scritto 'Ecco la voce di Grillo in Rai'. Ce l’avevo con la politica che non vuole cambiare, quella che mi accusa di populismo. Provo ancora un forte senso di ingiustizia verso chi negli incontri pubblici si riempie la bocca con termini come 'meritocrazia' e poi fa chiudere un programma che fa 4 milioni di telespettatori. Ma non sono mai stato animato dal senso di vendetta perché sono una persona perbene, e mi fa tristezza vedere la Rai in cattive acque, perché amo quell’azienda".

Massimo Giletti non ha mai voluto riferire cosa si siano detti lui e il direttore generale della Rai, Mario Orfeo, ma dice al settimanale Chi cosa avrebbe risposto se Orfeo si fosse scusato per aver ceduto alle pressioni: "Gli avrei risposto: 'Almeno hai avuto il coraggio di dirmi la verità senza nasconderla dietro a una controproposta inaccettabile come quella di fare il varietà'".

E tra una domanda e l'altra, Giletti parla per la prima volta della trattativa con Mediaset e dell'ipotesi che sia saltata perché non ha avuto lo spazio della domenica pomeriggio, presidiato da Barbara D'Urso. "Ho grande rispetto per i vertici di Mediaset - sottolinea - e per questo rispetto credo che quello che è successo debba restare tra noi.

E sono convinto che i vertici di Mediaset non avrebbero permesso a un conduttore di decidere al posto loro".

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