«Guarda in alto» per scoprire un altro lato dell'umanità

Maria Lucia Tangorra

«Ci sono cose a questo mondo che non hanno nessunissimo senso, eppure condizionano la nostra vita. C'è bisogno di meraviglia», ascoltiamo in Guarda in alto. L'opera prima di Fulvio Risuleo è un viaggio che permette di riscoprire lo stupore per l'esistenza, rispolverando anche l'immaginazione. Teco (il bravo Giacomo Ferrara, fattosi conoscere nel ruolo di Spadino in Suburra) lavora come assistente in un forno. Una mattina del solito tran tran romano, durante una pausa coi colleghi, rimane colpito da un evento bizzarro: la caduta di un gabbiano atipico su un tetto. Da qui parte un road movie che lo spinge da un palazzo a un altro, attratto di volta in volta da qualcuno. La prima a traghettarlo in questo mondo «sopraterraneo» è (non a caso) una bambina.

Chi meglio dei piccoli può far guardare con altri occhi la realtà? Tra le varie tappe il ragazzo incontra un apicoltore eremita (Lou Castel), una francese (Aurélia Poirier) atterrata in mongolfiera e tanti altri, accomunati dal desiderio di fuggire dal mondo di sotto. Grazie a loro e al proprio istinto, Teco reimpara a osservare la terra e gli esseri umani da un'altra prospettiva.

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