Halo, in arrivo su Sky la nuova serie tratta dai videogiochi

Per molto tempo Halo è stato "solo" il titolo di uno dei franchise più noti del mondo dei videogiochi. Ora, però, è diventata anche una serie televisiva che guarda a Star wars e che è pronta a debuttare su Sky

Halo, in arrivo su Sky la nuova serie tratta dai videogiochi

Il nome Halo è molto noto ai grandi appassionati dell'intrattenimento videoludico: creato per la prima volta nel 2001 con il lancio del primo "episodio" per la consolle Xbox, Halo è diventato negli anni una vera e propria pietra miliare del mondo dei videogiochi, con milioni di copie vendute e fan in tutto il mondo. Non sorprende, dunque, che la storia raccontata nei videogiochi sia stata ereditata anche dalla narrazione seriale su piccolo schermo. Halo, infatti, è diventata una serie originale Paramount+ e prodotta da Showtime che debutterà il 24 marzo su Sky e Now TV in versione originale e sottotitolata. Per vedere la versione italiana bisognerà invece attendere il 28 marzo con l'appuntamento settimanale su Sky Atlantic.

Halo: un'epopea nello spazio in difesa dell'umanità

La storia di Halo recupera la tradizione della cosiddetta Space Opera, che ha in prodotti come Star Wars e Dune il suo massimo esponente, mettendo l'umanità di fronte a una minaccia aliena. Ambientata in un distopico 26° secolo, la serie si apre sull'aspro pianeta Madrigal dove la giovane Kwan (Yerin Ha) assiste, impotente, all'attacco da parte di una razza aliena, denominata Covenant, che distrugge qualsiasi cosa la ragazza abbia conosciuto fino a quel momento. A salvarla da una fine altrettanto terribile è l'intervento dell'UNSC - il comando spaziale delle Nazioni Unite - insieme a un manipolo di Spartan, i guerrieri d'elite con capacità che travalicano i limiti umani e che, nel tempo, sono diventati delle leggende temibili. La ragazza finisce col trovarsi al cospetto del super soldato Master Chief (Pablo Schreiber), cercando di capire di chi fidarsi e in mano a chi mettere la propria salvezza. Intanto la dottoressa Halsey (Natascha McElhone), colei a cui si deve la creazione dei soldati Spartan, è alla ricerca di un modo per migliorare il suo progetto e creare un'intelligenza artificiale che possa salvare la razza umana, sempre più sotto scacco dei nemici alieni.

Come spesso accade quando si tratta di trasporre un'opera tanto nota e con una fetta di pubblico piuttosto vasta, anche Halo si è dovuto scontrare con la problematica di trovare un proprio pubblico. Da una parte, infatti, doveva accontentare i milioni di giocatori che già conoscono il mondo degli Spartan; dall'altra la serie si doveva rendere godibile anche a un pubblico "vergine", del tutto ignaro degli elementi che compongono il videogioco d'origine. La gestione di questo equilibrio precario è forse l'elemento più riuscito dell'operazione. Questo perché la serie si è mostrata abbastanza saggia da scegliere di non raccontare pedissequamente la lunga storia dei videogiochi, quanto di creare una sorta di universo alternativo che prendesse spunto dal gioco, con tanto di rimandi e omaggi per gli spettatori più attenti. Un universo che, al tempo stesso, si discostasse dagli elementi narrativi del videogioco, per avere la possibilità di offrire al pubblico una narrazione libera, che non sentisse il peso dell'opera d'origine e che dunque potesse essere fruita da chiunque.

Un altro punto forte di Halo sono senza dubbio i personaggi: già dai primi episodi è evidente che la serie non è interessata a proporre una netta spartizione tra bene e male. La classica dicotomia morale che da sempre accompagna qualsiasi viaggio dell'eroe viene rimaneggiata dagli autori di Halo che dipingono umani pieni di dubbi e ambizioni, con cicatrici più o meno visibili, costretti ad affrontare il passato per poter comprendere il presente. Ne è un esempio perfetto il rapporto che si instaura tra Kwan e Master Chief: senza voler fare troppe anticipazioni, il loro è un rapporto che nasce in qualche modo macchiato dall'odio e dal sospetto, che affonda le sue radici in un passato truculento, ma che ha bisogno di evolvere, di trasformarsi, di accettare limiti e difetti, per poter avanzare nel presente.

Incredibilmente il tallone d'Achille della serie in arrivo su Sky è da ricercarsi nel reparto più prettamente tecnico. Soprattutto nei momenti più concitati - come nello scontro che riempie la sequenza iniziale - gli effetti visivi non sono del tutto convincenti. Si ha la sensazione che il prodotto non sia riuscito ad allontanarsi del tutto dall'esperienza videoludica, con una resa tecnica che non appare affatto fluida e che sembra quasi arenarsi su un livello dilettantesco.

Ci sono comunque dei momenti in cui la resa visiva ed estetica di questo mondo spaziale riesce comunque a togliere il fiato per la capacità di offrire orizzonti solo apparentemente inesplorati: il reparto tecnico è dunque quello più zoppicante, diviso tra alti e bassi. Nonostante questo, però, Halo si presenta come una buona serie di intrattenimento, che di certo non mancherà di irretire gli spettatori appassionati di scontri, azione e misteri da scoprire.

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