5 giugno 1978
Carissimo Angelo,
scusa se ti rispondo con tanto ritardo, ma sono stato diversi giorni a Barcellona. Mi sono stancato, per questo ho detto a me stesso che per un po' di tempo non mi sarei più dovuto muovere. Potrò considerarmi guarito solo quando non avrò più disturbi cardiaci: si sono attenuati, ma non sono scomparsi. Perciò sono contrario a un incontro a tre, che mi costringerebbe a muovermi. Ne ho già parlato per telefono con Pino. Anche i compagni della commissione per i rapporti con l'estero hanno riguardo alle mie condizioni di salute: la prima riunione della commissione si terrà sabato 10, qui, in modo che io non mi debba muovere.
Quanto alla bozza di appello, io penso che non ci si debba precludere nessuna possibilità: nemmeno quella, molto poco probabile, che a noi tocchi fare solo una rivoluzione culturale, cioè tocchi cambiare il modo di pensare della gente, e che la rivoluzione politica, cioè il disarmo unilaterale, sia opera di una delle forze politiche esistenti. È un'ipotesi poco probabile, pertanto noi dobbiamo prepararci: ma non dobbiamo spaventare in partenza chi ritiene che tutto possa andare in modo tranquillo. L'idea del referendum potremo avanzarla a un certo momento. O credi sia meglio avanzarla subito? In questo caso, dovremmo precisarlo nel nostro Appello e dire che ci proponiamo l'abrogazione dell'art. 52 mediante referendum. Altrimenti la gente pensa subito alla procedura parlamentare, che esige la maggioranza di due terzi, e pensa che è una cosa impossibile. Comunque, fai tu.
Io mi provai a proporre ai radicali (al loro congresso di Napoli, poco più di un anno e mezzo fa) che abbandonassero l'idea degli 8 referendum e si concentrassero solo nell'idea di un referendum per l'abolizione delle forze armate; ma non ne vollero sapere (in realtà Pannella è un militarista). Di quegli 8, si voterà solo su due.
Per conto mio, è necessario dire di sì alla proposta di abrogare la Legge Reale; anche all'altra, sul finanziamento dei partiti: se il referendum fosse perduto ma il numero dei SI fosse elevato, che so, anche solo il 20 per cento, vorrebbe dire che molti comunisti e socialisti hanno votato a favore. Sarebbe un buon auspicio per noi.Ti abbraccio
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