Poliedrica, istintiva, in eterna lotta con la parte “folle” di se stessa. Dopo un anno di silenzio, Loredana Errore è tornata sulla scena musicale italiana, ma è rimasta sempre lei, con tutte le sue contraddizioni e le sue peculiarità.
Di nuovo c’è Pioggia di comete, il terzo album dell’artista, prodotto da Diego Calvetti (che firma anche alcuni brani come autore) e disponibile dal 28 agosto nei negozi e negli store digitali. Un disco che contiene 10 canzoni, di cui due scritte dalla stessa Loredana, una da Kekko Silvestre, leader dei Modà e una da Irene Fornaciari e Diego Calvetti.
Allora Loredana, finalmente sei tornata?
“E’ stato un anno difficile da interpretare, ma in questi giorni mi sono voltata indietro e ho detto: “Meno male che è arrivato di nuovo questo momento”
A cosa ti è servito questo anno sabbatico?
“A far sì che la mia voce si impregnasse di nuovi odori e nuove emozioni”
Torni sulla scena della produzione musicale inondandola di comete. Nei tuoi testi ricorrono spesso riferimenti astrali: dalle stelle al cielo passando per le comete. C’è un significato a tutto questo?
“E’ una cosa puramente romantica anche se la mia stessa vita mi ha portato a credere molto nelle stelle e in Dio, avendo una storia importante di adozione e di vita. Credo che da qui parta tutta questa magia che mi fa vincere sempre”
Nei tuoi brani si parla spesso di follia, soprattutto in amore. Quanto conta questo elemento nella vita?
“Diciamo che conta, ma a volte può giocare dei brutti colpi”
Invece non manca mai quella rabbia che metti non solo nelle esibizioni dal vivo ma anche nelle interpretazioni dei testi. Cosa ti fa nascere questo sentimento?
“Accettare me stessa in tutto quella che sono. Molte volte non è facile accettare questa parte surreale che è dentro di me. Cerco, come una madre di me stessa, di far uscire il meglio di me senza tralasciare eventuali dubbi o finti benesseri, affrontando tutto quello che è in discussione della mia persona e non fingendomi una sana tra la gente”
Nel tuo album parli anche di sincerità e di una sorta di indifferenza nei confronti del giudizio della gente. Pensi che nel mondo della produzione musicale italiana siano valori percorribili?
“Assolutamente. C’è posto per la sincerità e “Mamma Sony” con tutte le persone che vi lavorano lo ha potuto dimostrare. Per quanto riguarda il giudizio della gente, bisogna rispettarlo, ma se dobbiamo sempre identificarci con quello che la gente dice per compiacerci o per distruggerci vivremmo una vita falsa”
Ti è pesato il giudizio dei tuoi compagni di Amici?
"Compagni"
Va beh, colleghi...
“Non ho sentito nessun commento da parte loro”
E ripensando invece alla tua esperienza nella scuola dove sembrava quasi che dovessi dimostrare qualcosa in più rispetto agli altri?
“Ho sempre fatto meno di quello che potevo fare…”
Rifaresti Amici?
“Certo”
Nel tuo album ci sono due brani scritti da te. Come sei arrivata alla scrittura del testo?
“Io non sono autrice né cantautrice e non mi definisco tale. Però ho avuto la fortuna, mettendomi in gioco, di riuscire a creare delle canzoni. Per esempio Più o meno mai l’ho cantata in tre minuti.
In che senso?
"Andai a casa del mio amico dj, Dario Piana, il quale mi chiese se mi andava di ascoltare una base musicale che aveva preparato. E io gli dissi: “Va bene, ma prima facciamo una presa diretta di registrazione”. E lì c’è stato il miracolo: alla canzone non è stata cambiata neppure una parola…"
E Volo insoluto?
“L’ho scritta in un mese, ma non l’avevo mai cantata, se non nella mia mente…”
Nella canzone Ruggine parli di solitudine. Ti sei mai sentita sola?
“Certo. Ho reagito con maturità accorgendomi che in realtà non ero sola ma c’erano tante persone che credevano in me. Per esempio adesso grazie alla Sony ho dei punti di riferimento e il mio sogno continua”.
Di che sogno parli?
“Restare sempre quella che sono e sognare senza il timore di svegliarmi con una brutta visione di me stessa”
L’errore che non rifaresti?
“Nessuno, perché tanto indietro non si può tornare”
Nella canzone Santa Domenica si parla della Sicilia dove tra le altre cose presenterai il tuo album alla Mondadori di Palermo il 31 agosto. In che cosa ti senti donna e artista siciliana?
“In tutte quelle che sono le sfumature forti,
caratteriali e terresti che solo questa terra conserva: dal rispetto alla passione, all’umanità e all’essere chiusi culturalmente per ritrovarsi poi improvvisamente poeti perché molte cose noi non le diciamo, ma le scriviamo”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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