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Kate nella bufera: chiude il suo primo patronage per bambini. I sudditi: "Sei una madre, vergognati"

Chiude per mancanza di fondi un ente per l'infanzia di cui la Duchessa era patrona, ma per cui negli anni non si sarebbe mai spesa molto, tanto che ora a salvarlo ci penserà una giovane intellettuale pronta a sfidare la Middleton nel sociale

Kate nella bufera: chiude il suo primo patronage per bambini. I sudditi: "Sei una madre, vergognati"

Chiude per mancanza di fondi l'Art Room, il primo tra i patronage ottenuto da Kate Middleton dalla Regina subito dopo essersi sposata con il Principe William. Dalle accuse lanciate dai dipendenti dell’ente, che verranno presto in gran parte licenziati, c’è quella, come riporta la BBC, che la Duchessa di Cambridge non si sia data granché da fare per sostenere attivamente questo progetto in cui si utilizza l’arte come strumento terapeutico per stimolare bambini che vengono da realtà difficili. In questo patronage, ottenuto da Kate nel 2012, la Duchessa di Cambridge è stata attiva mecenate solo per pochi anni e in rare occasioni pubbliche, per poi diradare sempre più ogni visita alla direzione dell’ente o gli incontri con lo staff e i bambini del progetto.

Secondo le critiche, è da gennaio 2017 che Kate Middleton avrebbe praticamente rinunciato a supportare l’Art Room che ora si trova con un bilancio in rosso di 50mila sterline. Per l’esattezza, Kate ha compiuto visite ufficiali di cortesia, dopo l’ultima volta del gennaio 2017, nel febbraio 2016, ottobre 2015 (durante il gala di 100 Women in Hedge Funds, con fondi raccolti per The Art Room) e nel gennaio 2015. Ora, come annuncia la BBC, "The Art Room sta chiudendo a causa della mancanza di finanziamenti".

La Duchessa ne era diventata patrona a Oxford nel 2012. L'associazione benefica, che utilizza la terapia artistica per contribuire a rafforzare la fiducia e l'autostima dei bambini, da allora si è estesa a otto scuole dell'Oxfordshire, Londra ed Edimburgo. L'Art Room impiega 34 dipendenti e almeno la metà di essi sarà licenziata. Come precisato dalla BBC "in una dichiarazione Place2Be, che si è fusa con The Art Room nel 2018, ha affermato che l'organizzazione benefica non era più finanziariamente sostenibile per i tagli ai budget scolastici e che si sta cercando di sviluppare un modello più accessibile e finanziariamente sostenibile sotto forma di servizio mobile. L'Art Room funzionerà nel suo formato attuale fino alla fine di marzo, dopodiché tutte e otto le sue strutture verranno chiuse. Poi il nostro staff lavorerà con il personale scolastico per identificare ogni supporto alternativo per tutti quei bambini che hanno precedentemente avuto accesso ai nostri servizi".

Kate Middleton è in queste ore sotto accusa perché basterebbe una donazione di 50mila sterline per impedire la chiusura del progetto. "La cifra che spende per i suoi amati vestiti da Duchessa", la accusano sui social, dandole dell' "egoista" e "insensibile, nonostante sia anche lei una madre", ma tanto i suoi figli "crescono da privilegiati, non hanno bisogno di progetti speciali, hanno tutto di tutto".

In particolare, segnala la BBC, Emmy O 'Shaughnessy, dell'ente di beneficenza per l'arte di Oxford, l'Ark T Center, ha dichiarato di essere rimasta "davvero scioccata" dopo aver sentito della chiusura e ha aggiunto che il suo Ark T Center sta collaborando con il gruppo di beneficenza Raw Workshop per cercare di raccogliere quelle 50mila sterline necessarie a far sì che l’Art Room non chiuda.

"So molto bene che The Art Room fa una grande differenza per i bambini e i giovani che non ricevono quel tipo di supporto in altre aree del paese a causa della mancanza di risorse, per questo farò il possibile per raccogliere la somma necessaria", ha dichiarato senza tema di prevaricare la Duchessa di Cambridge, che si è vista così sfidata da una delle più giovani e brillanti intellettuali inglesi proprio nel campo della tutela dell'infanzia che tante lodi le sono finora valse per il suo modo materno, naturale e spontaneo di approcciarsi ai bambini durante gli eventi ufficiali. Kensington Palace è stato contattato dalla BBC per un commento in merito alla vicenda, ma al momento nessuno ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione in merito.

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