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Keira Knightley mamma bis: il lieto evento in gran segreto

L’attrice e il marito James Righton non hanno diffuso dettagli sulla nascita del loro secondo figlio, ma sono stati fotografati a Londra con il neonato

Keira Knightley mamma bis: il lieto evento in gran segreto

Keira Knightley è diventata mamma per la seconda volta. L’attrice, come aveva già fatto per la primogenita Edie, ha partorito in gran segreto il secondo figlio. Gelosissima della propria vita privata, la star di Hollywood non ha rivelato sesso, nome e data di nascita del nuovo arrivato in famiglia.

Ci ha pensato il Daily Mail a pubblicare in esclusiva le immagini della primissima passeggiata dei genitori con il neonato: la Knightley e il marito, il musicista James Righton, sono stati fotografati per le strade di Londra mentre spingono la carrozzina del bebè.

Sposati dal 2013, i due cercano di difendere in ogni modo la propria privacy. La notizia della seconda gravidanza era arrivata soltanto lo scorso maggio, quando l’attrice era apparsa a sorpresa col pancione insieme al marito a Parigi, durante un evento di gala organizzato da Chanel, casa di moda di cui è testimonial.

Keira Knightley diventa mamma per la seconda volta

In un recente contributo per il saggio bestseller Feminists Don’t Wear Pink (and Other Lies): Amazing Women on What the F-word Means to Them, curato da Scarlett Curtis, Keira Knightley ha detto la sua in maniera critica sulla “maratona fisica ed emotiva” che attraversano le donne quando diventano madri e si è scagliata contro l’immagine che impone la società per le donne in gravidanza.

L’attrice ha criticato in particolare Kate Middleton: "Un’immagine sbagliata delle donne e del parto"" data-ga4-click-event-target="internal">Kate Middleton, che dopo il parto dei tre figli si è sempre presentata sorridente ed impeccabile davanti agli obiettivi dei fotografi e alle telecamere dei notiziari. “Questa – ha scritto – è un’immagine falsa e sbagliata, un messaggio da non prendere in considerazione”.

La gravidanza e il parto invece – ha aggiunto – è un’esperienza che cambia da persona a persona, è estremamente oggettiva. Di certo non c’è una prassi universale per affrontare la maternità.

Non basta sorridere, il dolore è umano”.

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