The Kolors, una favola che funziona anche live

Bastava il colpo d'occhio dell'altra sera all'Estathè Market Sound per capire il potere dei The Kolors oggi: i Mercati Generali di Milano erano pressoché esauriti e in platea non c'era uno che rimanesse immobile: ballavano tutti, nonostante l'afa stile Vietnam. È un momento d'oro per questa band che ha fatto la propria bella gavetta all'ombra dei localini milanesi più prestigiosi ma anche più di nicchia coime Le Scimmie vicino ai Navigli. «Lì abbiamo conosciuto i Modà», dicono loro. E difatti anche la mamma di Francesco Kekko Silvestre era ad applaudirli al concerto: «Sono bravissimi, non c'è niente da dire, sono proprio bravi».

Dopo la vittoria ad Amici , Stash, Alex e Daniele hanno pubblicato un disco che, come conferma Lorenzo Suraci, ha già venduto 120mila copie e si avvicina alle 150mila: risultato entusiasmante per chiunque, figurarsi per un trio di ventenni al primo vero tentativo. Non a caso Stash, che al ciuffo stile Elvis prima maniera abbina una ottima conoscenza musicale e un modo di suonare la chitarra assai personale, dal palco ha detto al pubblico: «Avete investito emotivamente su di noi: spero che ritroveremo il modo di ripagarvi». Lo hanno fatto a modo loro, i The Kolors. Suonando per un'ora e mezza quasi tutti i pezzi del loro disco Out e le cover che hanno interpretato ad Amici . Da Shout dei Tears for Fears (arrangiata liberamente) a Pompeii dei Batille, non proprio un brano semplicissimo da inserire in una scaletta: «I nostri modelli sono sempre stati Led Zeppelin, Beatles e Pink Floyd, ma qui abbiamo voluto rendere omaggio alle canzoni che ci hanno impegnato durante Amici , anche perché grazie a quelle il pubblico ha imparato a conoscerci», spiega Stash che dà l'impressione di avere le idee molto chiare, oltre a un talento in crescita esponenziale. «Due anni fa venivamo qui ai Mercati Generali a scaricare le mozzarelle alle 3.20 del mattino, ora siamo tornati per un concerto: è una sensazione inebriante», dice con gli occhi che gli brillano. C'è da capirlo. Lui e gli altri della band stanno vivendo una favola che poi è quella sognata da tutti coloro che a vent'anni iniziano a suonare: diventare gli idoli del pubblico.

Ai The Kolors, che hanno debuttato a Genova l'altra sera e per il resto dell'estate faranno molte date in città di provincia, è riuscito perfettamente. Ed è inutile sollevare il ditino con la solita obiezione del talent show. «I talent sono la gavetta del futuro e noi non siamo una boy band alla maniera dei One Direction o dei Backstreet Boys. Anzi: i discografici all'inizio ci sconsigliavano di cantare in inglese e invece noi siamo andati avanti per la nostra strada», conferma il nuovo idolo con il ciuffo più pazzo del mondo.

«Mentre eravamo sul palco mi sono accorto che stava accadendo qualcosa di cui mi ricorderò per tutto il resto della mia vita», ha detto ancora scatenato dopo la fine del concerto. Dopotutto, con il disco Out in cima alla classifica e i concerti sold out, non ha torto. Proprio no.

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