Firenze - Leonardo da Vinci come non l'avete mai visto e forse nemmeno mai sognato. Sì, perché l'immagine del genio toscano che tutti abbiamo stampata nella mente è quella del suo famoso autoritratto senile, una lunga barba presumibilmente nivea, lo sguardo che scintilla tra le rughe di un volto saggiamente antico. Bene la serie Da Vinci's Demons, prodotta da Fox in collaborazione con il canale statunitense Starz e distribuito da Bbc Worldwide a partire da una sceneggiatura di David S. Goyer, vi mette davanti un Leonardo completamente diverso: giovane, avventuroso, seduttivo e rubacuori. Oltre che piuttosto abile nel tirare di spada. Ecco, allora che dire degli otto episodi che vedrete in onda su Fox a partire dal 22 aprile, ogni lunedì alle 21,50 (canale 111 di Sky) e che sono stati presentati ieri a Firenze in anteprima mondiale?
Beh, iniziamo dal fatto che Goyer, sceneggiatore di Batman-Il cavaliere oscuro e della serie di Blade, nell'inventarsi un Leonardo in stile cappa e spada ha azzeccato il periodo giusto. Le vicende sono ambientate attorno al 1477, quando il figlio illegittimo, ma molto amato, del notaio Ser Piero da Vinci aveva 25 anni ed era appena diventato un maestro autonomo che stava uscendo dall'ombra del suo grande mentore, il Verrocchio. Sono in effetti anni misteriosi. Dal gennaio 1474 all'autunno 1478 non si conoscono opere di Leonardo. Un vuoto incomprensibile.
Probabilmente ebbe modo di approfondire l'anatomia assistendo alla dissezione di cadaveri, studiò anche la fisica e la meccanica. In più ebbe sicuramente stretti contatti con la famiglia Medici, in particolare con Lorenzo il Magnifico, che forse lo coinvolse nella progettazione di strutture militari e armi. E che la sua vita fosse anche soggetta a intemperanze giovanili non c'è dubbio: l'8 aprile 1476 venne presentata una denuncia anonima agli Ufficiali di notte e de' monasteri contro diverse persone, tra le quali Leonardo, per sodomia consumata verso il diciassettenne Jacopo Saltarelli. Oltre a Leonardo, tra gli inquisiti (poi assolti) c'era Leonardo Tornabuoni, un giovane rampollo della potentissima famiglia imparentata con i Medici. Ma detto questo, cioè che il periodo per il Leonardo misterioso è quello giusto, e senza nemmeno scandalizzarsi troppo perché a interpretare Leonardo è quel belloccio muscolato di Tom Riley (tutti i biografi antichi concordano sul bell'aspetto del genio di Vinci), va detto subito che la serie è pensata per divertire. E quindi non stupitevi se vi trovate di fronte a un mix tra I Borgia, Assassin Creed II e una spruzzatina di Zorro (corretto con MacGyver in salsa umanista).
Tanta azione insomma, molte invenzioni improbabili, e una famiglia Medici davvero hot e pronta a coinvolgere il povero Leonardo nelle sue vicende di letto. Se però riuscite ad astrarvi e a guardare le otto puntate esattamente come guardereste il Trono di Spade, allora il divertimento è assicurato. Giusto per dirne una, la colonna sonora è fantastica, merito di quel Bear McCreary, già autore delle musiche di Battlestar Galactica e The Walking Dead. E dietro alla serie c'è una computer grafica che mixa i disegni leonardeschi con le immagini reali e che rende bene i momenti di creatività esplosiva di Leonardo.
Certo, per tutta quella parte di pubblico che qualche conoscenza storica ce l'ha, alcuni rospi saranno davvero difficili da digerire. Ad esempio il fatto che Leonardo abbia come giovane assistente Niccolò Machiavelli, o che Papa Sisto IV (interpretato da James Faulkner) sia trasformato in una specie di pazzoide psicopatico e omosessuale, quando in realtà era un accorto politico. E certe cose poi sono proprio gratuite come far girare Leonardo con una specie di giacca di pelle da biker rinascimentale o immaginare che suo padre Piero fosse un mostro di crudeltà e ostacolasse il figlio, quando sappiamo che, per gli standard dell'epoca, era vero il contrario. Ma per certi versi questi sono dettagli che per un prodotto venduto in 120 paesi contano poco. Dove Leonardo è solo un nome, la serie ha buone probabilità di funzionare benissimo. Come ha spiegato lo stesso Goyer ai giornalisti: «Da Vinci è conosciuto ovunque, io ho lavorato sul mito del personaggio... mi piacciono i personaggi mitici come Leonardo o Batman». Sarà il caso di spedire nelle nostre ambasciate qualche copia di quel vecchio sceneggiato Rai degli anni '70 con Philippe Leroy, si intitolava La vita di Leonardo da Vinci. Così dopo le avventure del super eroe se a qualcuno venisse curiosità dei fatti...
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