Continuano le polemiche sul libro di Walter Siti Bruciare tutto (Rizzoli, pagg. 370, euro 20). Breve riassunto giusto per chi non avesse seguito la vicenda. Si parte con una stroncatura su Repubblica del libro incentrato sulla figura di un prete pedofilo da parte della filosofa e scrittrice Michela Marzano (proprio come Siti con un libro in uscita, proprio come Siti firma di Repubblica, e che con Siti si troverà a «Tempo di libri» a discutere del libro, domenica). Stroncatura non letteraria ma sostanzialmente legata alla scelta di un tema così dirompente e al modo in cui viene maneggiato da Siti. Alla stroncatura è seguita una nutrita serie di interventi pro e contro la libertà letteraria, il diritto degli scrittori di trattare temi forti.
Ieri poi, sempre su Repubblica, è tornato a intervenire Siti in una lunghissima intervista. Anche su una delle cose più strane del romanzo, la dedica a Don Milani: «All'ombra ferita e forte di don Lorenzo Milani». Che senso avesse una dedica del genere se lo sono chiesti in molto compreso l'intervistatore Dario Olivero. Siti ha risposto, a domanda specifica, facendo riferimento ad alcune lettere scritte dal sacerdote: «Mi è parso che Don Milani ammettesse di provare attrazione fisica per i ragazzi, e ho trovato eroica la sua capacità di tenersi tutto dentro il cuore e i nervi, senza mai scandalizzarne nessuno». E via a sciorinare passi specifici dell'epistolario. Ad esempio, questo: «E so che se un rischio corro per l'anima mia non è certo di aver poco amato, piuttosto di amare troppo (cioè di portarmeli anche a letto!)». Lo stesso intervistatore ha fatto notare a Siti che i legami tra i passi che stava enumerando era discutibile e che il citarli fuori contesto poteva condurre in direzioni forvianti. Siti ha innestato la retromarcia: «Se ho sbagliato l'interpretazione la dedica è fuori bersaglio». Peccato che ormai sia stampata su migliaia e migliaia di copie. E peccato che se prima il senso della dedica era ambiguo ora non lo sia affatto. E magari se ne parlerà anche a «Tempo di libri» quando, sempre domenica, verrà presentato il Meridiano dedicato al sacerdote e curato da Alberto Melloni
Intanto alla Fondazione Don Milani non l'hanno presa tanto bene come spiega al Giornale il vice presidente Agostino Burberi, che di Don Milani a Barbiana è stato anche il primo allievo: «Ho letto l'intervista, io non so come uno scrittore, che deduco bravo visto che ha vinto lo Strega, si sia fatto delle fantasie simili... Sono delle scemenze, non so come altro definirle, e in una intervista rischiano di trasformarsi in grave disinformazione, stiamo valutando l'eventualità di una azione legale come Fondazione. Si va dalla superficialità all'eventualità che tirare in ballo Don Lorenzo Milani sia stata considerata una bella trovata per attirare l'attenzione sul libro».
E a fare gli avvocati del diavolo - chiedendo se sospetti come quelli venuti a Siti per caso fossero venuti a qualcun altro - la risposta che si ottiene è la seguente: «Ma lei lo sa quanti nemici aveva Don Lorenzo? Le sue battaglie per l'obiezione di coscienza e per l'insegnamento libero gli hanno procurato un'infinità di detrattori. Se ci fossero stati dei sospetti di questo tipo li avrebbero sicuramente usati contro di lui. Lo avrebbero massacrato, non attendevano altro. E invece? Invece niente, perché non c'era nulla di questo tipo. Certo Don Milani amava i suoi ragazzi, ci ha dato tutto, stava con noi dodici ore al giorno. Ma si parla di tutt'altro amore». Anche sui passi delle lettere citate da Siti: «Ma le lettere sono tutte edite da anni, le ha pubblicate anche la Fondazione stessa. E nessuno ha mai sostenuto cose del genere... Prendendo dei passi così, fuori contesto, si può sostenere qualunque cosa di chiunque, andrebbero analizzate le lettere intere. Ma poi glielo ribadisco, io a Barbiana ho vissuto tutto il percorso di Don Milani sin dall'inizio nessuno ha mai avuto dubbi del genere. Com'è che vengono a qualcuno a cinquant'anni di distanza? Poi, fosse una cosa fondata, un bravo scrittore ci scriverebbe un libro sopra... Invece no, solo una dedica che fa scalpore e un'intervista ambigua? È una cosa corretta?».
Bella domanda. Intanto allo stand della Rizzoli a «Tempo di libri» il romanzo di Siti è il più venduto tra quelli della casa editrice.
Cosa farà Rizzoli nell'ipotesi che qualcuno chieda di ritirare le copie con la dedica o cancellarla nelle nuove tirature? La risposta dell'editore è: «Abbiamo scelto di pubblicarlo». Quindi, a quanto pare, nessun dubbio o ripensamento, dedica compresa.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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