Cultura e Spettacoli

Loach e Dolan all'inseguimento della «Palma» L'unico italiano a non «tradire» è Bellocchio

Ecco il programma della kermesse. Il nostro regista porta il film su Buscetta

Pedro Armocida

Ieri è stato annunciato il programma dell'edizione numero 72 del festival di Cannes che si svolgerà dal 14 al 25 maggio e, in mezzo a vecchi e giovani maestri - da Jim Jarmusch (il cui film The Dead Don't Die sarà anche quello di apertura del festival), Pedro Almodóvar, Ken Loach, i fratelli Dardenne, Terrence Malick e Ken Loach a Xavier Dolan, Arnaud Desplechin e Céline Sciamma, mentre manca all'appello per ora Tarantino, ma non è detto non ci sarà - ecco che in concorso spunta anche un film italiano diretto dall'eterno ribelle, forse però ora quasi riconciliato, Marco Bellocchio. Il quale con Il traditore si confronta con un pezzo di storia italiana rappresentata dal pentito Tommaso Buscetta interpretato da Pierfrancesco Favino. Bellocchio torna a Cannes tre anni dopo Fai bei sogni (presentato nella sezione collaterale Quinzaine des Réalisateurs) mentre dieci anni fa aveva gareggiato per la Palma d'Oro con Vincere. «Si è sempre in compagnia di grandi maestri anche se poi spesso vincono i piccoli film - scherza il regista con un gruppo di cronisti - ma è giusto così. L'esperienza conta, non per avere un distacco totale».

Il traditore entra molto nella cronaca del nostro Paese e per questo il regista de I pugni in tasca si è molto documentato: «Abbiamo parlato con i protagonisti di queste vicende, giornalisti e grandi personaggi delle istituzioni, da Saverio Lodato a Giuseppe De Gennaro. Le loro testimonianze hanno aggiunto dettagli che sono stati estremamente preziosi. Poi siamo riusciti a girare il maxiprocesso nell'aula bunker e lì ci sono state molte sorprese» racconta Bellocchio che annuncia pure la data di uscita nel film in Italia, «non casuale», il 23 maggio anniversario della strage di Capaci. Il film infatti racconta il primo grande pentito di mafia, dall'arresto in Brasile e l'estradizione in Italia, passando per l'incontro con il giudice Falcone.

Naturalmente non mancherà la complessità del cinema di Bellocchio che è sempre molto profonda anche quando si avvicina a eventi storici come il sequestro e l'uccisione di Aldo Moro in Buongiorno, notte. Tanto che all'inizio del progetto, voluto dal produttore Beppe Caschetto, nel 2016, il regista si esprimeva così: «Tradire non è sempre un'infamia, può essere una scelta eroica». Oggi confermerebbe questa tesi? «Il discorso - risponde - è più complesso. Recentemente ho letto Giuda di Oz, che affronta quel personaggio attraverso una duplicità o, meglio, una triplicità di motivazioni, difendendone il tradimento. Qui Buscetta è un personaggio estremamente complesso, però non c'è né altarino, né condanna. È un film aperto, come si diceva una volta».

Oltre a Favino, che interpreterà Buscetta non in maniera camaleontica come sta facendo con Craxi nel nuovo film di Amelio, ne Il traditore, sceneggiato dal regista con Ludovica Rampoldi, Valia Santella e Francesco Piccolo, troviamo anche Maria Fernanda Candido (moglie di Buscetta), Fabrizio Ferracane (Pippo Calò), Fausto Russo Alesi (Giovanni Falcone) e Luigi Lo Cascio (Totuccio Contorno).

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