Il film del weekend

"Luca", il nuovo film Disney Pixar che omaggia l'Italia e l'amicizia

Una storia di formazione ma anche una favola gentile, in cui temi importanti come l’amicizia e l’accettazione di sé e del diverso hanno per cornice la spensieratezza estiva della preadolescenza

"Luca", il nuovo film Disney Pixar che omaggia l'Italia e l'amicizia

Luca è il primo film targato Disney-Pixar ad avere un italiano alla regia e a essere ambientato nel vecchio stivale, precisamente in un paesino immaginario delle Cinque Terre. Enrico Casarosa, questo il nome del nostro connazionale che ha conquistato gli States emigrando da Genova appena ventenne, debutta al lungometraggio a dieci anni dalla candidatura all’Oscar del suo corto, “Luna”. Nel farlo, rispolvera le proprie radici autobiografiche ponendo l’attenzione su quanto di universale in esse. “Luca”, infatti, è denso di ricordi intinti nell’italianità ma parla di quel sottile passaggio tra l’infanzia e l’adolescenza che appartiene alla crescita di ogni essere umano: il periodo in cui l’amore è ancora quell’entusiasmo disinteressato che si chiama amicizia e in cui il sogno è il motore di avventure alla scoperta del mondo.

Nelle acque dell'immaginaria Portorosso il giovane mostro marino Luca è continuamente oggetto di raccomandazioni da parte dei suoi genitori, affinché stia lontano dai pericoli. Lui obbedisce finché l'amico Alberto non gli mostra che uscire in superficie è sicuro, dal momento che fuori dall’acqua i due acquistano sembianze umane. Tra gelati, corse in scooter e nuove conoscenze, li aspetta un'estate indimenticabile in cui non solo scopriranno come vincere la paura di ciò che non conoscono ma metteranno al tappeto un nemico chiamato pregiudizio.

Nonostante lo splendore visivo, l’incantevole piacevolezza e l’eco universale, bisogna ammettere che “Luca” resta un film minore rispetto ad altri titoli Pixar. Non siamo in zona capolavoro, ma in un’opera che, richiamando un ibrido tra La Sirenetta (1988) e Stand by me (1986), regala l’istantanea preziosa di qualcosa che tutti abbiamo vissuto: il momento in cui ci affranchiamo dal guscio familiare e, con la complicità di qualche coetaneo, andiamo alla scoperta di quanto ci aspetta fuori dall’uscio di casa. Andare incontro alla vita, del resto, equivale ad assumersi dei rischi, così come per conoscere se stessi è necessario metter alla prova la propria natura. “Luca” descrive perfettamente il divenire che si accompagna alla crescita e, sebbene Casarosa offra un esistenzialismo da spiaggia rispetto a quello di Decter (regista di “Up”, “Inside Out” e “Soul”), ha nella semplicità la sua forza e il tratto distintivo.

In “Luca” l'avventura è irripetibile scuola di vita, il mantra “Silenzio Bruno” mette a tacere la paura interiore e svincolarsi dall’affettività protettiva genitoriale permette di abbracciare l’orizzonte futuro.

Il cambiamento ineluttabile che porta alla costruzione di un’identità personale si compie anche attraverso la nascita di affetto tra individui appartenenti a mondi apparentemente inconciliabili.

Questo indica “Luca”, mentre a rendere l’atmosfera spensierata pensano il character design minimale, numerosi classici della canzone italiana e un pittoresco immaginario fatto di luoghi comuni sul Bel Paese (che in un prodotto d’animazione sono simpatiche esagerazioni). Emozioni positive e una giusta dose d’azzardo accompagnano i protagonisti del film (e lo spettatore) alla scoperta della ricetta per afferrare i sogni.

Trovare il coraggio di mostrare chi si è davvero non incontrerà il favore di tutti, ma quel che conta è avere l’appoggio di chi abbiamo scelto per compagni di strada. Una lezione utile a tutte le età.

“Luca” è disponibile da oggi su Disney Plus.

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