Madonna si reinventa. I brani di "Madame X" sono un giro del mondo

Dalla citazione dello «Schiaccianoci» fino a hip hop e fado. La regina delle popstar è rinata

Madonna si reinventa. I brani di "Madame X" sono un giro del mondo

Alla fine si capisce che Madonna ce l'ha fatta. A (quasi) 61 anni aveva la missione impossibile ossia sopravvivere al proprio mito senza snaturarlo. E il nuovo disco Madame X, in uscita il 14, conferma che questa fuoriclasse inimitabile ritorna in gioco per vincere. Ha cambiato molto per rimanere identica a se stessa, si è fatta prendere dai suoni del pianeta per fare un giro del mondo in 15 canzoni e ripresentarsi vestita a nuovo.

Certo, s'era già capito con il singolo Medellín (con Maluma) che ha girovagato molto in alto nelle playlist delle radio: c'è un'anima latina in questo Madame X, che però fugge a gambe levate dal vorace reggaeton ormai sparpagliato in tutte le classifiche. La versione di latina di Madonna è molto più profonda ed eclettica. Passa per il fado di Killers who are partying e rimane in quell'area musicale con il controcoro femminile di Batuka (che è uno dei momenti più belli del disco) perché questo disco è nato a Lisbona dove la signora Ciccone si è trasferita, evidentemente di mala voglia, per assecondare la passione calcistica del figlio. Non a caso interpreta con la popstar portoghese Anitta la cover di Faz gostoso di Blaya, mitragliato dalle radio l'anno scorso in Portogallo. Sono omaggi, riferimenti, citazioni fatte con estrema eleganza, raffinatissime, filtrate dalle produzioni di Mirwais, Mike Dean e Diplo.

Nulla è lasciato al caso su questa mappa musicale e Madonna passa da un continente all'altro, da un fuso musicale all'altro senza mai sembrare stucchevole oppure manierata. In Extreme occident sbarca in un'India sofficemente rievocata. Poi passa per la dance quasi stile Studio 54 di New York in God control, torna in Colombia sempre con Maluma grazie a Bitch, I'm loca che porta la musica di quell'area lontano dagli inevitabili riferimenti all'era dei narcos. Latina è anche l'Italia che forse viene attraversata dai suoni di Ciao bella, brano «misterioso» probabilmente compreso nella versione deluxe internazional. Ci sono tracce latine, di una latinità filtrata dal Sahara, anche in Come alive, evidente riferimento ad atmosfere marocchine. Dark ballet si supera: è una sorta di minisuite che evidentemente ruota intorno a una citazione dello Schiaccianoci di Ciajkovskij e si spinge persino a ricordare Bohemian rhapsody. Infine Madonna chiude con I rise lo spettacolo di questo che è il suo miglior disco da oltre dieci anni. E non è un caso: il riferimento qui è alla carneficina con quasi 50 morti nella discoteca Pulse di Orlando, in Florida, nel 2016. Una strage dettata dall'omofobia del killer e che è diventata un simbolo della lotta per i diritti degli omosessuali. Insomma, Madonna non smette di essere Madonna e parla chiaro in queste canzoni che affronta addirittura in tre lingue, con il portoghese e lo spagnolo oltre l'inglese. A proposito, come canta? Lo standard è il suo, non ci sono evidentemente barocchismi vocali, c'è un uso composto dell'autotune e, tutto sommato, la qualità degli arrangiamenti è molto aderente all'estensione della sua voce e a un registro che non ha una larga coloritura di timbri. E i testi? La signora Ciccone, si sa, non usa mai mezze misure, parla sempre molto chiaro e, tanto per capirci, nella sua intervista al New York Times Magazine ha rivelato che Harvey Weinstein con lei «ha superato i limiti e ha flirtato costantemente con me quando lavoravamo insieme (ai tempi del documentario A letto con Madonna del 1991 - ndr). Ma lui era sposato e io di certo non ero interessata».

Ci sono riferimenti a Israele e Palestina, come si era visto nel suo show all'Eurovision Song Contest di Tel Aviv, ci sono riferimenti all'Africa e, nell'insieme, all'equidistanza nell'osservare il mondo. Non c'è faziosità evidente, non ci sono le allusioni caustiche o sarcastiche a Trump, ormai spesso inevitabili nei testi pop americani, e c'è una pacatezza inusuale, giusta e assai trendy nelle posizioni di Madonna, a questo punto tornata sul torno. Madame X è un disco complesso, incalzante ma sincopato, talvolta forse troppo omogeneo.

Però ci sono inserti e intarsi musicali imprevedibili e colpi di scena stilistici che arrivano sempre a bruciapelo. E soprattutto c'è il re di tutti i colpi di scena: la rinascita di un'icona, che è uguale però nuova. Chapeau.

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