Una mamma molto fragile difende la figlia (dai fantasmi)

Elena D'Alessandri

Un film che sfugge a semplici inquadramenti di genere. Definirlo un thriller psicologico appare riduttivo perché la struttura narrativa gioca sull'intreccio di diversi livelli di racconto alimentati da una suspence continua. Primo ed ultimo lungometraggio di finzione di Giuseppe Petitto per la prematura scomparsa del regista , artista documentarista, Parlami di Lucy in sala con Altre Storie è un'opera raffinata e complessa, arricchita dalle musiche di Teho Teardo. Chiaroscurale, girato quasi interamente tra le mura domestiche di un'isolata casa tra le austere montagne del Nord Est italiano, il film ruota attorno alla figura di Nicole interpretata da una eccezionale Antonia Liskova madre inquieta, vittima dell'alcool, tormentata da sogni spaventosi e strani accadimenti che sembrano minacciare la sua vita e quella di sua figlia Lucy, bimba solitaria e problematica, con accanto Roman, marito fedifrago e distante.

La narrazione si avviluppa in un crescendo d'inquietudine per via di un pericolo incombente, indefinito, claustrofobico, che mai arriva a palesarsi. Una madre fragile ma pronta a tutto pur di difendere sua figlia, forse solo dai suoi fantasmi.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica