Cultura e Spettacoli

Mara Maionchi: "Mio marito mi tradiva. Così mi sono buttata nel gioco d'azzardo"

Intervistata dal settimanale Grazia, Mara Maionchi ha parlato del suo ritorno a X Factor e ha svelato anche qualche dettaglio del suo matrimonio

Mara Maionchi: "Mio marito mi tradiva. Così mi sono buttata nel gioco d'azzardo"

Mara Maionchi è pronta a tornare come giudice nella prossima edizione di X Factor, la produttrice discografica torna nel programma dopo 7 anni di stop.

In una lunga intervista al settimanale Grazia, Mara Maionchi ha parlato di questo emozionante ritorno e della voglia di mettersi ancora in gioco. "Mi sono chiesta: 'Sarò ancora capace?', i tempi cambiano, è cambiato il mondo della musica. Ma la leva è stata il pensiero di aiutare questi ragazzi. Non sono immune da errori, anzi nella vita ho fatto più sbagli che cose fatte bene. Ma nella realtà, il difficile è tornare. Perché, avendo lasciato un buon ricordo, rovinarlo dispiacerebbe", ha confidato la produttrice.

Nel corso dell'intervista, poi, Mara Maionchi ha parlato del suo matrimonio con Alberto Salerno, matrimonio che dura dal 1976. L'artista aveva già raccontato in passato dell'infedeltà del marito e nell'intervista a Grazia lo ha ribadito. La Maionchi, poi, ha aggiunto come ha reagito lei al tradimenti di Alberto. "In un modo diverso, cioè giocando d'azzardo - spiega -. Non riuscivo a controllarmi, perdevo somme importanti, facendo danni anche a lui. Il tradimento non è solo il colpo di testa di una sera, ci sono tanti modi di tradire, anche far credere di essere una persona perbene".

Mara Maionchi ha anche rivelato qualche dettaglio sulla sua vita familiare: "Diciamo che quelle di casa mia sono sempre state donne fuori dagli schemi. Mia nonna si è separata nel 1904 da un uomo che non era un esempio di santità. Anche le mie zie erano particolari. La zia Anita, poi, cugina di mamma, non si è mai sposata e ha sempre lavorato. Era lesbica, ma la cosa non ci ha mai suscitato grande impressione. Era normale.

Trovo se mai più rivoluzionario che si fosse iscritta al Partito Comunista nel 1918".

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