Cultura e Spettacoli

Matriarcali e femministe le «Piccole donne» oggi

di Greta Gerwig con Saoirse Ronan, Emma Watson, Florence Pugh, Eliza Scanlen

Nei giorni dell'avvio del processo Weinstein, icona dei soprusi del maschilismo protervo e arrogante, la società matriarcale americana si affaccia sul grande schermo che del lubrico produttore fu territorio di conquista. Attenzione, però. Piccole donne non è una vendetta femminista, anche se l'autodeterminazione rosa è mascherata solo per chi avesse fette di prosciutto sugli occhi. Addormentarsi, no. Con il film di Greta Gerwig non esiste il rischio, nonostante le due ore e mezza da trascorrere con le sorelline March, prese a prestito dalle pagine di Louisa May Alcott ma magistralmente adattate a un contesto abilmente attualizzato. Alla regista, che recitò da protagonista nello struggente Frances Ha di Noah Baumbach, poco importa il braccio di ferro fra i sessi e molto preme il percorso di crescita che significa coronamento delle proprie ambizioni. Non per nulla Jo (Saoirse Ronan che con la Gerwig aveva già recitato in Lady Bird), a suo tempo, nelle pagine del romanzo, era l'alter ego della Alcott e oggi lo diventa della cineasta americana con il ruolo di voce guida, attraverso un racconto sulle vicende familiari negli anni della guerra di secessione, quando gli uomini erano tutti al fronte e a casa restavano le donne. Jo è un'aspirante scrittrice - nemmeno a dirlo - mentre Meg (Emma Watson) sogna di recitare, Beth vuole cantare ed Amy dipingere. Il sentimento resta in secondo piano perché l'unico vero amore è realizzare le proprie aspirazioni e Laurie (Timothée Chalamet) corteggia Jo che lo rifiuta, per poi sposare Beth. Nell'America matriarcale dell'Ottocento, rivisitata dalla Gerwig, il traguardo non era un buon partito ma, almeno per Jo, la pubblicazione dei suoi testi in una società in cui a deciderlo erano uomini. Non è un caso se la zietta Maryl Streep ha il piglio di Miranda nel Diavolo veste Prada. Chi si aspetta, insomma, l'ennesimo rifacimento di un romanzo frequentatissimo troverà qualcosa di diverso che piacerà, #metoo o non #metoo. E attenzione agli Oscar.

Il barometro non esclude che almeno uno arrivi.

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