Cultura e Spettacoli

Melissa P: "Sui social sanno parlare solo dei miei brufoli"

La scrittrice, tornata dall'Isola, si toglie qualche sassolino dalle scarpe

Melissa P: "Sui social sanno parlare solo dei miei brufoli"

Mentre era all'Isola dei famosi, Melissa P. si è dovuta difendere dagli attacchi della rete che l'ha bersagliata per il volto devastato da brufoli. "Dall'ombelico in giù il mio corpo ha molto sofferto, avevo problemi dermatologici, non solo sul viso", ha raccontato in un primo momento la scrittrice a Pomeriggio5.

Ora, tornata a casa, ha deciso di replicare proprio attraverso quei social che l'avevano presa di mira e si è sfogata in un lungo post su Facebook.

"Sull'isola, non ho mai speso una parola a favore dei diritti delle donne, ero troppo preoccupata a difendere la mia pellaccia, a sopravvivere nonostante la mia totale inadeguatezza (l'incubo delle prove ricompensa mi inseguirà per anni!)", dice Melissa prima di togliersi qualche sassolino dalla scarpa: "Per tutta la durata del gioco, i social hanno preferito sorvolare sulle mie attività sull'isola (le storie del terrore raccontate di notte in capanna, il fatto che insegnassi meditazione kundalini ai miei compagni, le interpretazioni dei sogni che facevo agli altri tutte le mattine, la lettura di tarocchi e stelle), concentrandosi tantissimo sui miei brufoli". Poi confessa: "Io ho l'acne dall'età di dieci anni. Ora che ne ho ventinove, posso dire di aver speso gran parte della mia vita in compagnia dei brufoli. Uno dei motivi che mi hanno spinto a partecipare al reality è stato quello di mostrare i miei crateri e le mie cicatrici all'Italia intera, convinta che esibire la propria vulnerabilità e la propria vergogna sia il primo passo verso la guarigione".

"Le battute e le cattiverie non mi feriscono (francamente ho ricevuto insulti peggiori), ma mi fanno pensare che la gente è probabilmente molto confusa: le rughe sono il grande terrore del secolo, quindi ispirano misericordia e dolcezza; i brufoli, invece, no", si lamenta, "È come se chi ha l'acne se la sia, in qualche modo, cercata. Non la vedono come una malattia, ma come un'onta di cui liberarsi. Ieri è toccato anche a Cristina Buccino essere insultata per i suoi brufoli. Platinette, che già mi diede della poco di buono a diciassette anni, mi ha qualche giorno fa provocato su questa faccenda dell'acne. Platinette soffre di una malattia che è l'obesità, ma non per questo ho avuto la maleducazione di farglielo notare. Così come nessuno, ipocritamente, fa notare a chiunque altro un difetto fisico o un handicap. L'acne è l'unica cosa che gli altri si sentono in diritto di attaccare, probabilmente perché chi ne soffre dà l'idea di essere un adolescente e si sa quanto gli adulti si sentano in diritto di criticare e attaccare i teenager".

Infine un consiglio a Cristina Buccino, che dà la colpa dei segni sul viso alle punture degli insetti tropicali: "Sapete tutti che con Cristina non ho un rapporto idilliaco, ma vorrei dirle di camminare a testa alta, senza nascondersi dietro il ciuffo di capelli o dietro la scusa dei mosquitos.

Siamo umani, fatevene una ragione".

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