Tra le uscite estive, ecco comparire un thriller dalla tensione piuttosto moderata firmato dal regista francese Jean-Baptiste Leonetti e con protagonista Michael Douglas: "The Reach - Caccia all'uomo", tratto dal romanzo "Deathwatch" di Robb White.
Madec (Douglas) è un arrogante uomo d'affari che decide col suo Suv Mercedes da mezzo milione di dollari di intraprendere una battuta di caccia nel deserto del Mojave. Nella fretta di sparare e portarsi a casa qualche trofeo, uccide accidentalmente un uomo che vive in una miniera abbandonata. Per liberarsi del cadavere è costretto a cercare la complicità della sua guida, l'imberbe Ben (J. Irvine). Madec non ha mai incontrato un problema che non possa essere risolto con il denaro e anche stavolta, sulle prime, sembra che una grossa cifra possa bastare a coprire l'accaduto, ma il ragazzo, poco dopo, ci ripensa, rifiuta l'accordo e trasforma quindi se stesso, in quanto testimone scomodo, nella nuova preda. Madec fa spogliare Ben e lo abbandona in mezzo al deserto, monitorando da lontano quella che ritiene una sicura condanna a morte per mano di Madre Natura. Scoprirà invece che il giovane ha risorse inaspettate, prima tra tutte la conoscenza del territorio, e che sarà una caccia più dura del previsto.
Nel filone dei film incentrati sulla caccia all'uomo, bisogna ammettere che questo si distingue per il buon uso che fa dell'ambiente e del paesaggio. Ci sono inquadrature dal sapore western che risarciscono in parte lo spettatore del fatto di trovarsi di fronte ad una sceneggiatura prevedibile che perde slancio a causa di momenti tirati un po' per le lunghe.
È sicuramente gustoso assaporare ancora una volta il carisma di Douglas nei panni del sadico consumato multimilionario: il ruolo dello spietato squilibrato che non perde mai i modi e il linguaggio da squalo della finanza neppure in un inseguimento nel deserto, gli va a pennello. Qui lo troviamo gigioneggiare a bordo di una jeep che è una specie di carro armato completo di luci e altoparlante ma anche di comfort quali forno, macchina per caffè espresso e martini bar.
Il difetto
peggiore di questo assolato film non sta nel trasformare a poco a poco la suspense in noia, ma nel finale, artificioso e ridicolo come pochi altri, in grado di dissipare quanto di passabile visto nell'ora e mezza precedente.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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