Le «Mille e una notte» tra antico e moderno con Vanessa Hessler

Le «Mille e una notte» tra antico e moderno con Vanessa Hessler

Se aguzzerete la vista ve ne accorgerete anche voi. In Le mille e una notte, la protagonista Vanessa Hessler sfoggia un occhio marrone ed uno azzurro. «La differenza cromatica non è netta: si vede e non si vede -sussurra la bellissima ex modella (già famosa per una liaison con un figlio di Gheddafi e per fiction come Cenerentola) -; ma lo spettatore l'avverte lo stesso. E questo genera in lui un senso di mistero, d' inquietudine». La singolare trovata, «Una semplice lente a contatto color marrone» (spiega colui che l'ha avuta: il regista della miniserie, Marco Pontercorvo) simboleggia bene il modo in cui questa nuova produzione Lux - in onda domani e martedì su Raiuno - si avvicina al genere della favola. Con un occhio alla tradizione, e uno alla modernità. «Le fiabe classiche reinterpretate in chiave attuale vanno fortissimo - conferma la direttrice di Raifiction, Tinni Andreatta -; basta pensare a serie americane come Beauty and the Beast per non dire dei recentissimi film che Hollywood ha tratto da Biancaneve».
Attenzione: favole diverse da quelle rassicuranti stile Walt Disney. Stesso scopo (catturare piccoli e grandi spettatori) ma metodo assai diverso. «Si mantengono gli elementi più famosi e irrinunciabili della mito prescelto - nel caso de Le mille e una notte la lampada, il Genio, l'amore fra la principessa Sherazade e il ciabattino Aladino - e si trasforma tutto il resto, secondo una sensibilità più attuale». In fondo, notano gli autori, i miti favolistici fanno parte della moderna psicanalisi; contengo quegli archetipi comportamentali che sono da sempre parte della natura umana. Così i racconti che la bella Sherazade fa ad Aladino, per risvegliare in lui i sopiti ricordi del lontano amore, «diventano un simbolo del potere salvifico della parola», secondo la sceneggiatrice Lucia Zei. Così Aladino non è solo lo sprovveduto ciabattino posto di fronte ad avventure più grandi di lui, «ma un giovane uomo che travagli e sofferenze faranno crescere e maturare», racconta l'interprete, Marco Bocci. Così il Genio della lampada «non è più un puro spirito, supino realizzatore dei desideri di Aladino - rivela l'interprete, Massimo Lopez - ma un uomo in carne ed ossa, già scienziato e vittima d'una crudele maga, contro cui lo stesso Aladino, di cui il genio diventa l'amico e la guida, dovrà scontrarsi».

Tante trasformazioni non rischieranno di snaturare la fiaba fino a renderla irriconoscibile? «Ammodernare non vuol dire cambiare. Ma rendere più moderno - replica la Zei -; in realtà Le mille e una notte è noto più come titolo proverbiale che come testo vero e proprio».

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