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“Mio padre è D'Orazio” Il batterista idei Pooh in tribunale

"Voglio la verità sulla mia identità e sull’uomo che ho conosciuto dieci anni fa, Stefano D’Orazio"

“Mio padre è D'Orazio” Il batterista idei Pooh in tribunale

"Voglio la verità sulla mia identità e sull’uomo che ho conosciuto dieci anni fa, Stefano D’Orazio". Francesca Michelon, 31 anni compiuti due settimane fa. È decisa a combattere per scoprire chi sia il suo vero padre . E così, come racconta il Resto del Carlino, ha trascinato in giudizio il famoso batterista dei Pooh, Stefano D’Orazio.

A sostenere la tesi è anche la ragazza della madre. Per questo nel 2014 Francesca ha avviato un’azione diriconoscimento di paternità davanti al tribunale di Marsala, competente perché D’Orazio ha la residenza a Pantelleria.

E ora il processo è arrivato a un punto cruciale, perché il giudice ha ordinato di fare il test del Dna, ma solo una delle due parti si è sottoposta, Francesca Michelon. Stefano D’Orazio non si è presentato per il prelievo. Nei prossimi giorni il giudice dovrà sciogliere la riserva e decidere come procedere. Proprio nei giorni in cui è prevista la reunion della storica band a Sanremo: Roby Facchinetti, Dodi Battaglia e Red Canzian si ritroveranno infatti con lo stesso D’Orazio, uscito nel 2009, e con Riccardo Fogli. Senza contare i concerti già previsti in estate in giro per l’Italia per festeggiare i 50 anni di attività.

Secondo il racconto di Oriana Bolletta, la madre di Francesca, posa Diego Michelon, tecnico del suono che al tempo collaborava spesso con i Pooh. Dal matrimonio nasce una prima figlia. Poi nell’83, Oriana e Diego si separano per quasi un anno.

È in quel momento, secondo il racconto della donna sfociato nell’atto di citazione, che fra la mamma di Francesca e D’Orazio nasce una relazione sentimentale che dura alcuni mesi. Nell’aprile ‘84, sempre secondo il racconto della donna, Oriana si accorge di essere incinta e per lei il padre è il batterista dei Pooh. La donna lo comunica a D’Orazio, che però tronca la relazione.

Francesca diventa grande, si trasferisce a Roma e inizia a lavorare come grafica pubblicitaria. I genitori si sono separati, mantenendo però rapporti cordiali. Nel 2006 la mamma decide di raccontare la verità alla figlia.

E così, chiusa la causa a Venezia, parte quella a Marsala. Francesca, assistita dagli avvocati bolognesi Luca Pozzolini, Francesco Stefanelli e Francesca Ursoleo, trascina davanti al giudice il batterista. Ma D’Orazio, difeso dagli avvocati Carlo Del Pennino e Nunzio Palermo Patera, non ci sta. La sua versione è che non ci fu alcuna relazione fra lui e Oriana Bolletta, ma solo due fugaci incontri nell’83 e nell’84. Due trasgressioni.

Difficile, per la difesa, che il solo incontro avvenuto nell’84 possa essere all’origine della paternità.

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