Cultura e Spettacoli

Il monologo di Saviano nella "tana" della De Filippi: "Giusto parlare a tutti"

Lo scrittore: "Un'esperienza entusiasmante". Poi attacca Salvini: "Sa che l'idiozia tonta di un proclama violento è una scorciatoia"

Il monologo di Saviano nella "tana" della De Filippi: "Giusto parlare a tutti"

La prima volta di Roberto Saviano ad Amici arriva a mezzanotte. Prima del rush finale. Lo scrittore di Gomorra entra nello studio di Maria De Filippi e si esibisce nel suo monologo per raccontare la tragedia dei migranti. In una intervista a Repubblica, Saviano racconta la sua esperienza: "Nuova, entusiasmante, anche inaspettata. Maria è professionale, affettuosa. È un direttore d'orchestra. Non avevo pregiudizi ma molti timori. Il pubblico di Amici è "il" pubblico. Non si aspetta che tu sia lì. Non sei di fronte a chi già conosce il tuo punto di vista e quindi puoi dire tutto, tanto ti sostiene. Devi convincerlo, portarlo ad ascoltare".

Lo scrittore tuona poi contro Matteo Salvini: "Non si può rispondere nulla a chi usa quelle parole, quella volgarità. Sa che l'idiozia tonta di un proclama violento è una scorciatoia, crea tifoserie, non ragionamento. Io dico ai ragazzi: non fermatevi agli slogan, approfondite. Certo, servono leggi giuste e democratiche, una politica che crei empatia, lungimirante. In Italia è mancata e ancora manca".

E a chi lo accusa di incoerenza dopo lo scontro con Marina Berlusconi risponde: "Allora non leggo più Pavese perché pubblicato da Einaudi che è di Berlusconi? Rinunciare a un pubblico complesso e giovane sarebbe una sconfitta. Coerenza è portare avanti un progetto, narrare storie a un pubblico trasversale, con rigore.

Come far conoscere i versi di Wislawa Szymborska".

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