L'avventura di Monte Bianco, lo show ad alta quota di Rai Due, giunge alla sua finale: tra paesaggi mozzafiato e ammutolenti vertigini, ad aggiudicarsi la vittoria è la cordata Rossa, composta da Gianluca Zambrotta e Giovanna Mongilardi. In seconda posizione Filippo Facci e Andrea Perrod, campioni di determinazione e coraggio, mentre Jane Alexander e Roberto Rossi si classificano terzi, senza la possibilità di raggiungere la vetta del monte più alto delle Alpi.
La finale dell'adventure-show si apre con la consueta Prova Vertigine, una scalata che determinerà il primo eliminato fra le tre cordate rimasta in gala. Gli aspiranti alpinisti dovranno scalare la Parete Nord del Monte Bianco, tra traversate su ponti tibetani e rocce scivolose data la pioggia. Gianluca e Giovanna partono con la solita determinazione e, nonostante qualche ostacolo dovuto alle condizioni atmosferiche poco favorevoli, raggiungono una performance senza incertezze. Anche Filippo e Andrea si lanciano in una buona prova, mentre Jane e Roberto sono costretti a ritirarsi, poiché l'attrice non è riuscita a superare i primi e più complessi ostacoli, lasciandosi andare anche in un pianto. La prova viene comunque interrotta per il sopraggiungere di un'insistente precipitazione e, di conseguenza, le tre cordate ritornano al campo base. Caterina Balivo e Simone Mori confermano come la terza squadra classificata, quella che non vedrà la possibilità di raggiungere la vetta del Monte Bianco, sia proprio quella Arancione di Jane e Roberto. Per loro, però, comunque una gradita sorpresa: non dovranno lasciare la trasmissione immediatamente, ma potranno passare un'ultima nottata di festa con gli amici di gara, tra prodotti tipici locali, polenta, dolci, vino e musica.
La giornata successiva è dedicata a una tappa intermedia, quella che permetterà a una cordata fra le finaliste di aggiudicarsi un piccolo, ma significativo, vantaggio. Giunti nei pressi del rifugio Gonella, gli aspiranti alpinisti dovranno calarsi in un crepaccio, recuperare uno zaino, risalire e lanciare una corda alla propria guida. Fatto questo, si renderà necessario l'attraversamento di una scala in acciaio, prima di suonare la campanella di fine prova. Zambrotta prosegue senza troppi indugi, concludendo la sfida in poco tempo. Per Facci, invece, qualche ritardo in più dovuto ai problemi al braccio di cui soffre da qualche puntata, sebbene il rappresentante della cordata Nera non perda mai grinta e determinazione. Sarà proprio la sua squadra, tuttavia, a ricevere la penalizzazione di dieci minuti. La notte passerà proprio all'interno del famoso rifugio, anche per abituare il fisico all'ossigeno già più rarefatto dei quasi 4.000 metri.
Sveglia alle 5 per la mattina successiva, quando giunge il momento dell'ultimissima sfida: raggiungere la vetta del Monte Bianco. La Cordata Rossa parte per prima, mentre gli avversari dovranno tentare di recuperare i 10 minuti di svantaggio. Il confronto con la montagna si rivela sin da subito durissimo: non solo la riduzione dell'ossigeno, che porta il fisico a prestazioni del 30% inferiore al normale, ma anche le rigide temperature. Con una media di -6 gradi, la cui percezione si aggira sui -13 per via del vento, entrambe le cordate confermano di essersi meritate questa finale.
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