Non è Beverly Hills, ma la Domus Bulgari di via Condotti, a Roma. Per la prima volta il riconoscimento viene consegnato al di fuori della cerimonia dei Golden Globes, ed è per il grande maestro Ennio Morricone che si fa l’eccezione.
In una speciale cerimonia la statuetta dorata per la «Migliore Colonna Sonora Originale», ritirata in California il 10 febbraio da Quentin Tarantino per il suo ultimo film «The Hateful Eight», viene consegnata al destinatario da Lorenzo Soria, Presidente della Hollywood Foreign Press Association. Che ne fa un buon auspicio per gli Oscar di fine mese.
Accanto a Morricone siede il regista Giuseppe Tornatore, che con il contributo di Bulgari sta realizzando il docu-film «The Glance of Music», in omaggio all’amico-collaboratore da 25 anni. «Peppuccio», lo chiama affettuosamente il maestro.
É il terzo Golden Globes, per Morricone, dopo quelli per «La leggenda del pianista sull'oceano» e «Mission». E lui, il compositore ottantasettenne, con la timida goffaggine dei grandi, confessa: «Ne ho avuti altri due, ma me ne ero dimenticato. Quando lavoro per i film e cerco di parlare con la musica, non penso certo a questi oggetti».
Poi racconta della sua reticenza, vecchia e nuova, ad accettare gli incarichi. Successe per «Cinema Paradiso», proprio di Tornatore. «Poi ho letto nel copione la scena dei baci - s’inebria Morricone- e ho detto:lo faccio!».
Anche a Tarantino aveva detto di no, quando gli fece la richiesta per telefono. «Ma è venuto a casa mia - racconta il maestro-, ha insistito tanto e alla fine ho capitolato, come una donna disposta a tutto. Però volevo rompere con tutto quello che avevo fatto prima per i western. Ve lo immaginate come sarebbe stato ridicolo se avessi usato musiche simili a quelle dei film di Sergio Leone? Ho rotto, infatti, con un pezzo sinfonico in 4 tempi, mi sono buttato. Non sapevo se Tarantino avesse la cultura musicale per accettarlo. Ma lui l’ha ascoltata, la mia sinfonia e gli è piaciuta. Come poi è piaciuta alla gente, a quanto pare».
Tornatore parla poi del suo docufilm su Morricone, già annunciato da un trailer ma ancora in fase iniziale, spiega. «Ho fatto una lunga intervista a Ennio, quasi una seduta psicoanalitica sulla sua vita, con tutti i suoi incidenti.
C’è il repertorio dei suoi film da inserire e anche altre interviste a personaggi che hanno fatto parte della sua vita e che vanno cercati nel mondo. E poi c’è un lavoro di fiction molto complesso, ancora da fare. Per fortuna, ora c’è lo sponsor Bulgari e potremo accelerare il lavoro.».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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