Emanuele RicucciAnticasta. Nel '68, appena eletto, sconosciuto, scrisse a Pertini un'accorata missiva contro i privilegi dei deputati: «Non è tempo, per chi è al vertice della cosa pubblica () di lasciarsi cullare sull'onda di facilitazioni. Il cittadino ci giudica soprattutto da queste cose. E sono questi episodi che fanno aleggiare sul Parlamento un'aria di sospetto e di disistima» - e antimafia le sue battaglie nella Commissione Antimafia trovarono le lodi persino di Leonardo Sciascia. Sobrio, colto, di grande rigore morale e, insieme, contemporaneo e coerente. Uomo integro, dirigente di partito e deputato tutto d'un pezzo, fu oppositore di Almirante; sognava un Msi nuovo e non un partito museo. Di questi tempi è difficile credere che ci si stia riferendo ad un politico. Eppure è così. Giuseppe «Beppe» Niccolai fu uomo d'avanguardia ed esempio di tradizione. Oggi, la sua storia torna a vivere nelle pagine di Beppe Niccolai. Il missino e l'eretico (Eclettica Edizioni, pagg.
384, 18 euro) dello scrittore ed editore Alessandro Amorese: «L'apertura di archivi (anche personali), ritrovamenti di documenti inediti, mi hanno portato a dover riscrivere, integrando. Ora la storia di Niccolai è completa». Una seconda edizione ampliata ed impreziosita dalla prefazione di Gennaro Malgieri- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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