Niente «talent», molto talento «Cresciamo con chi ci ascolta»

I due ragazzi modenesi sul palco dei Wind Music Awards. Partiti dalla gavetta, oggi sono un fenomeno social tra dischi, libri e tv. «Il nostro segreto? Stare attaccati ai fan»

Paolo Giordano

nostro inviato a Verona

A vederli così, sembrano solo due ventenni molto grintosi. A studiarli meglio, sono un autentico fenomeno. Crossmediale, per di più. «Avevamo entrambi lo stesso sogno, ma non ci aspettavamo di realizzarlo così bene». Benji & Fede, modenesi di 21 e 22 anni, sono un paradigma di come si diventerà popolari nel futuro prossimo venturo. Sono superstar nell'oceano social (oltre 600mila fan su Facebook e Twitter). Ma sono superstar anche in classifica. Il loro disco 20:05 (che celebra l'ora del loro primo messaggio su Facebook) ha debuttato al numero uno della hit parade. E pure il loro libro Vietato smettere di sognare (Rizzoli), uscito il 31 marzo, ha già macinato 80mila copie arrivando al primo posto della classifica generale, mica robetta: «Molti fan dicono che è stato il primo libro acquistato nella loro vita, e questo ci inorgoglisce», spiegano poco prima di salire in scena all'Arena per i Wind Music Awards (Rai1, diretta su Rtl 102.5). «Per noi quel libro è stato un win win», dicono con slang super giovane per indicare una vittoria al quadrato: «Abbiamo confermato che siamo reali e non di cartapesta e i nostri fan si sono affezionati ancora di più». Benji è il chitarrista dalle braccia tatuatissime, Fede il cantante (due piercing sotto il labbro), entrambi scrivono brani che intercettano il gusto più pop dei loro coetanei come Tutto d'un fiato, piccolo tormentone della scorsa estate, oppure il nuovo Eres mia, appena uscito in Italia, Spagna, Stati Uniti e Sudamerica: «Eravamo a Santo Domingo, abbiamo ascoltato il brano Eres mia del fenomeno spagnolo Xriz e insieme ne abbiamo fatto una nuova versione».

Già. Dimentichiamoci gli idoli soltanto local. Ora anche a vent'anni si è global oppure niente. Non a caso questi due ragazzi super focalizzati (non sono marionette in mano a un manager, anzi collaborano attivamente con la loro casa discografica Warner) a fine aprile hanno partecipato alla Billboard Latin Music Conference di Miami tornandosene a casa con la laurea di «pronti a conquistare il mercato discografico latino» conferita proprio dal più autorevole magazine musicale del mondo (Billboard, appunto). «Là eravamo agitatissimi perché c'erano circa 500 discografici. Ma alla fine molti di loro sono venuti a farci i complimenti». Risultato: ora sono sulla rampa di lancio. E, nella più clamorosa delle spaccature generazionali, confermano come oggi si possa essere realmente considerati superstar dal pubblico al di sotto dei 25/30 anni e contemporaneamente sconosciuti o, peggio, sottovalutati, da tutti gli altri. L'esempio riveduto e corretto della popstar amata dai figli ma estranea ai padri.

Loro, che hanno fatto un po' di gavetta, non sono costruiti a tavolino. Fede viene da piccole band punk rock e ama Blink 182 e Green Day. Benji invece vive di musica latina e cita come idoli Nicky Jam o Prince Royce, eroi della bachata che non è proprio uno dei generi più popolari tra i suoi coetanei. «Tutto è partito da quel messaggio su Facebook ma poi abbiamo suonato molto insieme per crescere e capirci, ora ci integriamo molto bene». Insomma, sono l'esempio di chi si costruisce da solo senza passare dai talent show ma arrivando allo stesso pubblico. Con molta fatica. «Infatti bisogna viverla bene perché altrimenti impazzisci, specialmente all'inizio. Se ti fai condizionare dall'indifferenza, sei finito». Ora a essere indifferenti sono soprattutto i grandi network radiofonici: «Prima chi fa le playlist pensava: Ma chi sono questi due?. Per loro le nostre canzoni forse non erano abbastanza mature. Adesso vediamo», spiegano mentre smanettano sugli smartphone tenendosi in contatto continuo con i fan. «Questa è una delle nostre forze, giorno dopo giorno cresciamo insieme con chi ci ascolta». Dopotutto, anche se sono campioni del web, danno un segnale molto concreto. Spiega Fede: «L'altro giorno, quando è stato annunciato che l'album dei Lùnapop ...Squérez è arrivato a quota 1.800.000 copie vendute, Cesare Cremonini ha precisato: non sono soltanto clic su YouTube». È il conflitto tra musica liquida e musica reale che sempre più raramente coincidono. E sempre più spesso tradisce anche gli artisti più navigati, che confondono la popolarità a suon di clic con quella, diversa, conferita dall'acquisto di un disco o di un biglietto.

È il magma (ancora in parte) inesplorato della crossmedialità, che Benji & Fede attraversano per primi in Italia anche perché, oltre a social, editoria e discografia, tra poco (11 giugno, ore 13,50) debuttano anche in tv su Real Time con lo speciale Benjii & fede a Miami Vietato smettere di sognare.

Loro non hanno ancora smesso e, guardandoli negli occhi, è assai difficile che lo facciano. In fondo, soprattutto per i loro fan, è la conferma che tenacia e talento fanno ancora la differenza.

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